La Protezione Civile è in allerta per la siccità. L'allarme di Fabrizio Curcio: "Acqua razionata di giorno"
Non accenna a migliorare l'emergenza siccità in Italia. Entro un paio di settimane, assicura Fabrizio Curcio, a capo del dipartimento della Protezione civile, sarà decretato lo stato d'emergenza. È il tempo che serve, due settimane al massimo, a «chiarire le misure da applicare». «Ci stiamo lavorando con le Regioni che ci aiutano a capire le misure» necessarie nelle aree più colpite, ha spiegato intervistato da Sky Tg24. Non è da escludere «un razionamento dell'acqua, nelle fasce diurne», ha poi aggiunto. «Quest'anno abbiamo dovuto sopportare il 40-50% di acqua in meno e la siccità è un problema diffuso in tutta Italia. Bisogna capire le misure da mettere in campo per mitigarlo. Stiamo lavorando con le Regioni. Lo stato di emergenza va dichiarato dopo averle definite», ha aggiunto.
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Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha ribadito di aver già preso contatti con la Protezione civile. «Se la situazione va avanti così - ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia - verrà proclamato lo stato d'emergenza». Fedriga si è detto preoccupato della situazione nella sua regione: «Penso che non abbiamo mai visto una situazione del genere qui». Il rischio di una razionalizzazione è reale, come spiega Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali. «La risorsa idrica è carente e c'è una necessità di utilizzo dell'acqua consapevole e diversificato, individuando quali sono le priorità che la legge individua già in modo chiaro: uso civile in primo luogo, uso per abbeverare gli animali in seconda battuta, agricoltura e poi parte industriale», afferma. Il livello del Po è a -3,4 metri rispetto allo zero idrometrico, oltre mezzo metro più basso che a Ferragosto di un anno fa, con la siccità che colpisce i raccolti, dal riso al girasole, dal mais alla soia, ma anche le coltivazioni di grano e di altri cereali e foraggi per l'alimentazione degli animali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina. Il Po appare intanto irriconoscibile con una grande distesa di sabbia che occupa la gran parte del letto del fiume fondamentale per l'ecosistema della Pianura padana dove per la mancanza di acqua.
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Le Regioni corrono ai ripari. Dopo aver decretato lo stato d'emergenza, Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha fatto sapere di essere in contatto con la Svizzera. «La richiesta che abbiamo avanzato è alla Svizzera per quanto riguarda il Ticino e l'acqua che scende dai loro bacini idroelettrici». Un po' di sollievo dovrebbe arrivare nelle regioni del Nord già da oggi. Dalle prime ore, infatti, ci sarà il passaggio di un fronte perturbato che interesserà le regioni settentrionali e l'alta Toscana, con forti temporali, grandinate e associate raffiche di vento. La ventilazione, dai quadranti occidentali, determinerà un progressivo calo delle temperature, dapprima al Nord e, successivamente, anche al Centro-Sud. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le regioni coinvolte - alle quali spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it). L'avviso prevede dalle prime ore di oggi precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, anche di forte intensità, su Valle d'Aosta e Piemonte, in estensione, nel corso della mattinata a Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano, Veneto e Toscana settentrionale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.