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Morto a 99 anni Raffaele La Capria, addio al celebre scrittore: vinse Strega con "Ferito a morte"

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È morto a Roma all'età di 99 anni - ne avrebbe compiuti 100 a ottobre - lo scrittore Raffaele La Capria, una delle voci più significative della letteratura italiana del secondo '900. Nato a Napoli, fulcro di molti dei suoi romanzi, il 3 ottobre 1922, La Capria dopo essersi laureato in giurisprudenza e aver girato tra Francia, Stati Uniti e Inghilterra, si è trasferito nella capitale nel 1957.

Nella sua carriera ha pubblicato oltre venti libri: il più importante, 'Ferito a morte', romanzo che racconta le vicende di alcuni giovani della borghesia napoletana, gli è valso il Premio Strega nel 1961. Lo scrittore e sceneggiatore, che ha collaborato alle pagine culturali del Corriere della Sera e dal 1990 è diventato condirettore della rivista letteraria 'Nuovi argomenti', è stato sposato con l'attrice Ilaria Occhini, morta nel 2019 e nipote dello scrittore Giovanni Papini. Dalla moglie ha avuto una figlia, Alexandra La Capria, ex moglie di Francesco Venditti. E' stato quindi consuocero del cantautore Antonello Venditti e di Simona Izzo.

Il suo esordio risale al 1952 con 'Un giorno d'impazienza', che precede di dieci anni il suo secondo lavoro, il romanzo più noto, 'Ferito a morte'. Nel frattempo La Capria è stato autore di alcuni radiodrammi per la Rai (come 'Il Topo' nel 1959). Successivamente ha pubblicato raccolte di racconti come 'La neve del Vesuvio', 'Fiori giapponesi' (1979) e 'Colapesce' (1997) dedicandosi anche alla saggistica, con 'False partenze' (1964) e 'Il sentimento della letteratura' (1997).

Nella sua produzione c'è anche una autobiografia 'Cinquant'anni di false partenze' (2002). Parallelamente all'attività di scrittore l'autore napoletano ha anche tradotto alcune opere teatrali di Jean-Paul Sartre, Jean Cocteau, T. S. Eliot e George Orwell. È stato anche co-sceneggiatore di molti film di Francesco Rosi, tra i quali 'Le mani sulla città' (1963) e 'Uomini contro' (1970); inoltre ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatura del film 'Ferdinando e Carolina'. Oltre al Premio Strega La Capria ha ricevuto nel settembre 2001 il Premio Campiello alla carriera e il Premio Chiara, sempre alla carriera, nel 2002. Nel 2005 ha conquistato il Premio Viareggio per la raccolta 'L'estro quotidiano'. Nel 2011 infine gli è stato assegnato il premio Alabarda d'oro alla carriera per la letteratura, mentre nel 2012 ha vinto il Premio Brancati.

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