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La poliomielite fa preoccupare la Gran Bretagna. Roberto Burioni avverte: “Pessima notizia, è un virus umano”

Giada Oricchio
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Torna la poliomielite nel Regno Unito e il professor Roberto Burioni avverte: "È una pessima notizia”. Nelle acque reflue di Londra sono state trovate tracce del virus della polio: è la prima volta che succede dal 1984 anche se il paese è stato dichiarato libero solo nel 2013. I funzionari hanno affermato che “probabilmente” si sta trasmettendo all'interno della comunità e ha parlato di “evento nazionale”. I genitori sono esortati a garantire che i loro figli siano vaccinati contro la poliomielite, in particolare dopo la pandemia da Covid-19, quando i programmi di immunizzazione scolastica sono stati interrotti.

 

 

Come riporta il Daily Mail on line, la poliomielite si diffonde attraverso la tosse e gli starnuti o il contatto con oggetti contaminati da feci, provocando una paralisi permanente in circa 1 su 100 casi. I bambini sono soggetti a un maggior rischio. Il virus è stato rilevato più volte tra febbraio e maggio e ha continuato a mutare secondo l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) che però invita a non allarmarsi perché il contagio sembra “estremamente basso”. La notizia arriva mentre Londra sta combattendo contro un grande focolaio di vaiolo delle scimmie, altra rara malattia virale confinata fino a poco tempo fa in zone dell’Africa occidentale e centrale.

 

 

Il virologo Roberto Burioni ha rilanciato con un tweet la scoperta commentando: “Questa è una notizia PESSIMA. A Londra c’è di nuovo il virus polio, che non si vedeva da 40 anni. Se avete avuto la pessima idea di non vaccinare i vostri figli contro la polio (o non siete vaccinati) provvedete immediatamente”. Poi il virologo dell'Università San Raffaele di Milano ha informato sulla gravità del rinvenimento: “Mi spiego meglio, l’uomo è l’unico ospite naturale del virus della polio quindi se nelle fogne di Londra c’è il virus significa che a Londra c’è gente che ha in questo momento la polio”. Alla domanda di un utente che gli chiedeva se fosse dovuto a una copertura vaccinale insufficiente in UK, il professore di Microbiologia ha risposto da scienziato: “Il dato dimostra che la risposta a questa domanda è sì”.

 

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