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Gli sbarchi dei migranti proseguono senza sosta. A Lampedusa ancora emergenza

Alessio Buzzelli
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Nel giorno in cui Matteo Salvini si trova nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per l'udienza del processo Open Arms, continuano senza sosta gli sbarchi sulle coste italiane, annunciando l'arrivo di un'estate da questo punto di vista «calda» come poche altre. Nelle ultime ore, infatti, la situazione è diventata ancor più critica di quanto già non fosse, tra navi Ong piene di migranti in attesa di attracco, hotspot e centri d'accoglienza al collasso, barchini e barconi che vanno e vengono senza posa nei porti del Sud del Paese. Solo giovedì scorso, per fare un esempio, sono stati registrati a Lampedusa ben 14 sbarchi, per un totale di oltre 600 migranti, a cui vanno sommati i 17 approdi avvenuti durante il giorno precedente, che hanno portato a terra circa 800 persone. Non stupisce dunque che l'hotspot di di contrada Imbriacola sia letteralmente al collasso: dopo il trasferimento di 600 ospiti a Cala Pisana avvenuto mercoledì scorso su ordine della Prefettura, attualmente nel centro d'accoglienza di Lampedusa dovrebbero infatti trovarsi più di mille persone in condizioni necessariamente critiche, visto che la struttura è stata concepita per ospitarne al massimo 350.

 

 

A tutto questo vanno aggiunte le due imbarcazioni Ong ferme nelle acque del Mediterraneo, in attesa che gli venga comunicato un porto sicuro in cui far sbarcare i circa 600 migranti presenti sulle navi. Numeri da emergenza vera e propria, se non fosse che l'emergenza, per l'Italia, è ormai la nuova normalità, soprattutto in questo 2022, durante il quale tema dell'immigrazione sembra essere stato dimenticato da media e politica. Come ormai avremmo dovuto imparare, però, il fatto che di una cosa non si parli non vuol dire certa che quella tal cosa non esista. Anzi, a volte è l'esatto contrario, come ci raccontano i dati relativi agli sbarchi che avvengono nel nostro Paese raccolti quotidianamente dal Ministero dell'Interno e consultabili nel dettagliatissimo «cruscotto statistico» presente sul sito del Viminale. Leggendo il report, infatti, risulta subito evidente come questo 2022 rischi di essere un annus horribilis: dal primo gennaio al 17 giugno, sono già sbarcate sulle nostre coste oltre 23.000 persone (23.582 per la precisione), ben oltre numero di sbarchi avvenuti nello stesso periodo del 2021 (circa 18.359 unità) e il quadruplo di quelli registrati nel 2020, quando arrivarono «appena» 5.696 migranti. Emblematici a questo proposito sono i numeri riferiti ai singoli giorni, i quali restituiscono a chi vuol vedere un quadro ancor più fosco. Un esempio su tutti: il 16 giugno del 2021 sbarcarono sulle nostre coste 54 migranti; l'altro ieri, invece, ne sono arrivati oltre 600.

 

 

E ugualmente impietosi sono i dati comparati su base mensile, con gli 8.720 migranti sbarcati a maggio 2022 (cinque volte tanto i 1.500 nel maggio del 2021 e i 1.600 in quello del 2020) e con i 4mila arrivi registrati ad aprile (il triplo dei 1.500 dell'anno passato e più del quadruplo dei 671 del 2020). Il quadro dipinto dalle statistiche raccolte dal Viminale in questi primi 167 giorni dell'anno è dunque quantomai incerto e, stando alle proiezioni, non promette nulla di buono per i mesi a venire. D'altra parte, però, il trend era in netta ascesa già dal 2020, nonostante l'arrivo del Covid, il quale nei fatti non ha comunque impedito una robusta ripresa dei flussi migratori rispetto al biennio 2018-2019. Per fare un paragone, nel 2019- anno del contestatissimo «decreto sicurezza bis» di Matteo Salvini, di fatto prodromo di quello che poi sarebbe diventato il «processo Gregoretti»- è stato toccato il minimo storico di sbarchi negli ultimi sei anni: 11.471 persone in dodici mesi, la metà rispetto ai 34mila del 2020 e quasi 6 volte meno rispetto al 2021. Soprattuto, la metà di quanti se ne contano oggi a metà anno.

 

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