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Cosa proporranno Draghi, Scholz e Macron a Zelensky. Il retroscena di Magri (Ispi): "L'aria sta cambiando"

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La visita di Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron a Kiev porterà in dono al presidente ucraino Volodymyr Zelensky probabilmente la promessa che il suo Paese entrerà nell'Unione europea, ma i tempi dell'iter sono ovviamente lunghi. Paolo Magri, direttore dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), commenta il viaggio dei capi di governo italiano, tedesco e francese durante la puntata di martedì 14 giugno di Tagadà, il programma condotto da Tiziana Panella su La7.

 

Un segnale positivo è che i tre leader, muovendosi insieme, "danno un minimo di senso di coordinamento" ma rimane la domanda: "Che cosa proporranno? Che cosa porteranno in Ucraina, che è ai ferri corti con la Germania è un po' meno con la Francia sulle armi che non arrivano?", è la domanda dell'analista. 

 

Il tema centrale, per Magri, è che "sta cambiando l'aria in Europa su questa guerra e forse anche negli Stati Uniti". Insomma, il sostegno fino alla fine all'Ucraina per difendersi dall'invasione russa non è più unanime, tutt'altro. "Oggi la guerra oggi nei giornali italiani era a pagina 18, certo c'erano le elezioni ma domani ci sarà lo spread, dopodomani i mercati, fra due settimane la crisi energetica...", è l'esempio utilizzato dal direttore dell'Ispi secondo cui il conflitto è "entrato nella bassa intensità mediatica e la domanda" del segretario della Nato, Jens Stoltenberg (gli europei sono disposti a pagare il prezzo che chiede Zelensky?) è destinata a essere "no", conclude. 

 

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