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Sergey Razov, l'ambasciatore russo convocato alla Farnesina. Tra Mosca e Roma tensione alle stelle

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La Farnesina ha convocato l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov, dopo che il ministero degli Esteri russo ha accusato di amoralità funzionari e media italiani. Il segretario generale, Ettore Francesco Sequi, ha respinto con fermezza le accuse e ha rigettato le insinuazioni relative al presunto coinvolgimento di media italiani in una campagna anti-russa. Da parte sua Razov ha ribadito che la linea dominante nei media italiani è "ostile" a Mosca e ha chiesto all'Italia "moderazione ed equilibrio".

Intanto è stata raggiunta un'intesa su uno schema preliminare per l'uscita delle navi ucraine che trasportano grano, da Odessa. Lo schema sarà il seguente: i militari turchi saranno impegnati nello sminamento della zona costiera nell'area di Odessa. Le navi lasceranno il porto sotto la scorta di navi turche verso le acque neutrali del Mar Nero, alle coordinate stabilite. Oltre il Bosforo saranno scortate da navi da guerra russe per garantire il loro passaggio sicuro ed evitare provocazioni. Ankara e Mosca sarebbero d'accordo mentre Kiev avrebbe ancora qualche riserva. Secondo la fonte che ha parlato a Izvestia, resta da dettagliare la rotta esatta delle navi e la road map sarà approvata l'8-9 giugno durante la visita del ministero degli Esteri e del ministero della Difesa russo in Turchia.

L'intesa preliminare sullo sblocco del grano è arrivata mentre sono continuati i pesanti combattimenti nell'est del Paese. Preoccupato per l'arrivo di nuovi sistemi missilistici sofisticati a Kiev, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha avvertito che "più a lungo raggio saranno le armi fornite" dall'Occidente, "più ci spingeremo lontano dal nostro territorio oltre il quale i neonazisti possono minacciare la Federazione russa". Il capo del Comitato di difesa della Duma di Stato russa ha alzato il livello delle minacce affermando che Mosca potrebbe lanciare attacchi alle sedi del governo di Kiev. La situazione resta critica nella città di Severodonetsk, nella regione del Luhansk. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso che, nonostante i militari di Kiev stiano resistendo, i russi sono "di più numericamente e più forti".

Lavrov, che aveva in programma una visita in Serbia, ha dovuto annullare il viaggio dopo che i Paesi vicini, Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro, hanno chiuso il loro spazio aereo al suo volo. Il ministro degli Esteri ha definito la decisione "senza precedenti" mentre il presidente serbo Aleksandar Vucic ha espresso "malcontento" per le "circostanze" che hanno impedito la visita.

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