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Non è l'Arena, scintille tra Giletti e la portavoce di Lavrov. Botta e risposta sul Donbass: "Vi dovete vergognare"

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Massimo Giletti nel corso della puntata speciale di Non è l'Arena, in diretta da Mosca domenica 5 giugno, intervista Marija Zacharova, direttore del dipartimento informazione e stampa del Ministero degli esteri della Russia, la "voce" del Cremlino e del ministro Sergej Lavrov.  La donna "che ha rivoluzionato la comunicazione di Mosca", come da definizione di Giletti, dopo qualche problema tecnico di collegamento parte subito a tutto gas: chi sta rompendo i rapporti tra la Russia e l'Occidente siete voi. 

 

"Gli americani hanno per anni ostacolato la costruzione di gasdotti per portare il gas in Europa, poi il caso dei visti, posso parlare dello sport...", elenca Zacharova.  "Ma questo vuol dire che la guerra  in Ucraina è preventiva, per evitare che la Nato entrasse nel Paese? È un segnale agli Usa?" chiede allora Giletti. "Voi avete scoperto dove si trovano la Russia e l'Ucraina a febbraio. La guerra in Donbass è durata otto anni. Vorrei chiedere ai giornalisti italiani dove erano quando sono morte 13mila persone? Non avete alcuna idea della guerra in Donbass, vi dovete vergognare..." attacca la portavoce di Lavrov.

 

Siamo stati poco attenti anche sulla guerra in Siria e in Cecenia, replica Giletti che ammette: non abbiamo voluto vedere perché forse ci conveniva prendere il gas russo. Ma forse conveniva anche a Mosca tenere bassa l'attenzione? "Lo dovete chiedere al vostro ministro degli Esteri e ai suoi precedenti", replica in riferimento a Luigi Di Maio e ai passati governi. 

Sulla Siria e sulla Cecenia la portavoce di Lavrov ha rivendicato la lotta all'Isis, con il conduttore che ribatte che ad Aleppo è stato un massacro. "Perché non usare la diplomazia invece delle bombe?", chiede il conduttore.  "Per otto anni lo abbiamo fatto", sintetizza Zacharova che poi chiede a Giletti di andare con lei a Damasco a vedere con i propri occhi. Giletti critica le divagazioni storiche della portavoce, e questa protesta per le interruzioni, alzando ostentatamente il braccio: "Vuole parlare solo lei?". Zacharova continua a puntare il dito sugli Stati Uniti e l'Europa per la "sostituzione del regime" in Ucraina, per "otto anni l'Italia è stata zitta e non ha fatto sanzioni a Kiev, anche voi siete responsabili" della risposta militare russa, è il messaggio. 

 

"Sono venuto fino a Mosca perché so che lei accetta il confronto... Avete ragioni storiche, ma distruggere una nazione a cosa porta?" insiste Giletti che continua: "Cosa c'entra Bucha?". "Ho l'impressione che non è cittadino italiano, sembra arrivato una settimana fa sulla Terra", controbatte la portavoce che cita l'Iraq: insomma, siete i primi a fare la guerra. Zacharova poi attacca sull'invio delle armi a Kiev. 

Il conduttore ammette: "Siamo ipocriti, ma siete voi che chiamate la guerra operazione militare speciale...". "Pensate di essere al centro del mondo e che avete il diritto di insegnare agli altri come comportarsi. È un vicolo cieco", è la replica. Le stoccate della portavoce sono continue, nel finale dà in pratica del "bambino" a Giletti per le "semplificazioni" nel racconto della guerra. Un vero muro contro muro. 

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