Arriva il piano per gli attacchi nucleari e tra i magistrati monta l'angoscia: "Nemmeno ai tempi del terrorismo"
Cosa fare in caso di attacco nucleare e minaccia radioattiva, biologica, chimica, radiologica, nucleare. Tutto nero su bianco, in poco più di dieci pagine datate 10 maggio. Sorpresa nella mattina di giovedì 26 maggio negli uffici di giudici e magistrati di Roma che si sono visti recapitare il piano per la minaccia atomica redatto dal ministero della Giustizia e diretto alla magistratura italiana.
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Il documento, con evidente legame con la guerra in corso in Ucraina, porta il titolo "Piano nazionale per eventi con armi o agenti di tipo chimico, biologico, radiologico o nucleare" e "definisce le minacce, individua i possibili scenari, stabilisce le misure da adottare", scrive Repubblica che ha dato la notizia.
Come devono comportarsi le toghe in caso di minaccia? "Si consigliano quattro regole. Cercare riparo al centro di una stanza priva di finestre. Il luogo ideale è quello in cui non è possibile la ricezione di trasmissioni radio in modulazione di frequenza". "Se possibile, riscaldare la stanza in quanto l'aria calda determina pressioni positive e ostacola la penetrazione dei contaminati", continua il documento ricevuto, tra gli altri, dai vertici della Cassazione. "Usare le risorse disponibili per proteggere i polmoni e difendere il corpo dalle radiazioni muovendosi dietro un muro" e "Chiudere gli accessi d'aria, ivi comprese le fessure degli infissi, anche con metodi speditivi (carta, nastro adesivo".
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I magistrati come hanno reagito? "Se le toghe romane non nascondono la paura, così non avviene altrove, per esempio a Milano" spiega Repubblica. Nel tribunale romano di piazzale Clodio di parla di "un'angoscia profonda" per aver letto il piano ee un virgolettato velenoso: "Nemmeno ai tempi del terrorismo o degli attentati della mafia mi era capitato di leggere una cosa del genere" direbbe una toga al quotidiano.