Carola Delle Chiaie contro Report: su Capaci raccontano un film senza fondamento
Non si placano le polemiche dopo la trasmissione "Report" andata in onda lunedì 23 maggio su Rai3. Dopo le perquisizioni della Dia nella redazione di "Report" e a casa dell’inviato Paolo Mondani, prende la parola Carola Delle Chiaie, vedova di Stefano, il fondatore di Avanguardia Nazionale morto a Roma il 12 settembre 2019 e accusato proprio durante la trasmissione di Sigfrido Ranucci. Carola Delle Chiaie, commenta così all’Adnkronos la puntata andata in onda. «Quello che ho visto non è giornalismo, è una forma di sciacallaggio su una persona che non solo è stata prosciolta da qualsiasi imputazione che ha avuto nel corso degli anni, dopo essersi fatto 17 anni di latitanza e 2 di galera, ma che non c’è più e che non è in grado di difendersi. Si permettono di inserirlo in uno scenario incredibile: dopo quanti anni scoprono che Delle Chiaie era a Capaci, che addirittura ha dettato la strategia delle stragi? È una follia, non c’è altra spiegazione». «Che vogliano coprire la pista dell’oro di Mosca che sta uscendo e a cui mai è stato dato seguito? È una contrapposizione? - chiede la moglie dell’ex leader di destra - Non hanno considerato, però, che Stefano Delle Chiaie ha una moglie, che prima ancora è stata sua militante, che non permette queste cose. Non solo per il suo onore ma per il mio e per il nostro, di tutti quelli che hanno militato in una formazione che si può accusare di tante cose, ma non di connessioni con gentaccia come la mafia e tanto meno con la Massoneria, che mio marito detestava come poche altre cose».
Nella trasmissione di inchiesta, infatti, si sosteneva la sovrapposizione della destra eversiva alla mafia e, nello specifico, un ruolo ben definito, anzi decisivo, di Delle Chiaie nell’attentato al giudice Giovanni Falcone, di cui ricorrevano i 30 anni. «Hanno inventato connivenze con Licio Gelli, addirittura un numero di telefono che il suo avvocato per fortuna ha trovato nel processo di Bologna. Cose smentite in sede processuali oggi ritirate fuori. Report, a mio avviso, non è un programma serio così come chi si è prestato alla pagliacciata di ieri: mi auguro di trovare gli estremi per una querela. ’Bastardi senza onorè, li avrebbe definiti Stefano. Perché si può anche essere schierati come giornalisti, ma mai senza onestà intellettuale. Quello che hanno raccontato - conclude la vedova Delle Chiaie - è un film, non ci sono prove o indizi che documentino la presenza a Capaci di mio marito. Se non mi fossi arrabbiata, sentendomi io colpita in prima persona nella doppia veste di moglie e militante, ci sarebbe stato solo da ridere».