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Vaiolo delle scimmie, come è arrivato in Europa: "Aumentano i casi". È allarme Monkeypox

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È stato isolato il primo caso in Italia del cosidetto "monkeypox", il vaiolo delle scimmie. L'isolamento è avvenuto all'INMI Spallanzani di Roma. I casi registrati in Europa sono circa una ventina al 19 di maggio 2022, che hanno colpito in Regno Unito, Spagna e Portogallo.

La UK Health Security Agency (UKHSA), l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno unito, ha annunciato il 18 maggio di aver rilevato 2 nuovi casi 'monkey pox' senza collegamenti noti con quelli precedenti registrati il 7, 14 e 16 maggio. Gli ultimi due si sono verificati a Londra e nel sud-est dell'Inghilterra facendo salire a 9 il numero totale dei contagi di vaiolo delle scimmie confermati sul territorio britannico dal 6 maggio.

Si tratta di un'infezione virale della stessa famiglia del vaiolo associata ai viaggi in Africa occidentale, che in genere si manifesta con una malattia simil-influenzale e gonfiore dei linfonodi, seguita da un'eruzione cutanea sul viso e sul corpo. In Africa, le persone sono state infettate dai morsi di roditori o piccoli animali e di solito non si diffonde facilmente tra le persone.

Le autorità sanitarie in Europa affermano che la maggior parte dei casi riguarda uomini gay, bisessuali o uomini che hanno rapporti con altri uomini sebbene non sia ancora chiaro se il sesso può essere un veicolo di contagio e i funzionari stiano esaminando la possibilità.

L'Organizzazione mondiale della sanità segnala fra i veicoli di contagio fluidi corporei, lesioni sulla pelle o sulle superfici mucose interne, come nella bocca o nella gola, goccioline respiratorie e oggetti contaminati. Le autorità sanitarie del Regno Unito parlano anche di trasmissione attraverso uno stretto contatto con persone infette, i loro vestiti o le lenzuola. Lo UKHSA consiglia alle persone, in particolare a coloro che sono gay, bisessuali o MSM, di prestare attenzione a eventuali eruzioni cutanee o lesioni insolite su qualsiasi parte del loro corpo, in particolare genitali, e di contattare un servizio di salute sessuale se hanno preoccupazioni. Dal 1970 al 2021 sono stati 15 i Paesi, in 4 continenti, che hanno segnalato casi di 'monkey pox' confermati negli esseri umani. Di questi oltre il 90% in Africa occidentale e centrale ma sono ma sono stati riportati casi sporadici, e anche un’epidemia in Usa nel 2003, in seguito all’importazione dall’Africa di animali non adeguatamente controllati sotto il profilo sanitario.

Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra i 6 e i 13 giorni ma può variare da 5 a 21 giorni. Lo stadio febbrile della malattia di solito dura da 1 a 3 giorni con sintomi che includono febbre, intenso mal di testa, linfoadenopatia (gonfiore dei linfonodi), mal di schiena, mialgia (dolore muscolare) e un'intensa astenia (mancanza di energia). La fase febbrile è seguita dalla fase di eruzione cutanea, che dura da 2 a 4 settimane. Le lesioni evolvono da macule (lesioni con una base piatta) a papule (lesioni dolorose e sode sollevate) a vescicole (riempite di liquido limpido) a pustole (riempite di pus), seguite da croste o croste. La percentuale di pazienti che muoiono è variata tra lo 0% e l'11% nei casi documentati ed è stata più alta tra i bambini piccoli.

La maggior parte delle persone guarisce in poche settimane e il virus non si diffonde facilmente tra le persone. La maggior parte delle infezioni umane da vaiolo delle scimmie deriva da una trasmissione primaria da animale a uomo. "La malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche - scrive l'Istituto Superiore di Sanità - possono venir somministrati degli antivirali quando necessario". Per l'Iss "le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto con persone con febbre e valutare con attenzione, prima di ogni contatto personale stretto o contatto sessuale, la presenza di eventuali manifestazioni cutanee inusuali (quali vescicole o altre lesioni) sulla cute del partner. Questo comportamento è utile a prevenire non solo il monkeypox ma anche altre infezioni sessualmente trasmesse".

L'Organizzazione mondiale della sanità segnala anche come le popolazioni siano diventate più suscettibili al vaiolo delle scimmie a seguito dell'interruzione della vaccinazione di routine contro il vaiolo, che in passato offriva una protezione incrociata. Il vaccino di prima generazione a base ha dimostrato di essere efficace all'85% nella prevenzione del vaiolo delle scimmie in passato. I membri della famiglia e della comunità, gli operatori sanitari e il personale di laboratorio che sono stati vaccinati contro il vaiolo durante l'infanzia potrebbero avere una protezione residua contro il vaiolo delle scimmie. In Italia la vaccinazione contro il vaiolo è stata abolita nel 1981.

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