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Omofobia e transfobia, è la Giornata internazionale ma l'Italia è senza una legge: la sinistra ripresenta il ddl Zan

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Christian Campigli
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Un tema serio, importante per la vita di molte persone. Che andrebbe affrontato con lucidità e raziocinio. Ma che, al contrario, la politica analizza solo in modo ideologico o per mero opportunismo elettorale. L'Italia celebra oggi la giornata contro l'omofobia. “Occorre educare a una cultura della non discriminazione, per costruire una comunità che metta al bando ogni forma di prevaricazione radicata nel rifiuto delle differenze – ha affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. - Il rispetto dei diritti di ogni persona, l’uguaglianza fra tutti i cittadini, sancita dalla nostra Costituzione e dagli ordinamenti internazionali che abbiamo fatto nostri, non sono derogabili”.

Parole ineccepibili, dettate dal buon senso. Un atteggiamento che pare invece mancare al Partito Democratico. Il movimento guidato da Enrico Letta ha annunciato di aver ripresentato, senza alcuna modifica, il ddl Zan. Lo stesso disegno di legge affossato ad ottobre dal centrodestra e da una parte consistente dei progressisti. Per nulla convinti di alcuni aspetti della norma, prima tra tutti l'ormai famigerato articolo 7, col quale si sarebbero aperte le porte delle scuole italiane a temi forse troppo difficili da comprendere per bambini di nove, dieci anni.

“Noi oggi vogliamo annunciare che per quanto ci riguarda la battaglia, che politicamente per noi non è mai stata abbandonata, riprende con un capitolo che è il deposito del ddl Zan nella sua versione originale”, ha detto Letta. Il pisano sa benissimo che, non essendo cambiato alcunché nel nostro Parlamento, questo Ddl Zan 2.0 farà la stessa fine della prima (identica) versione. Verrà affossato una seconda volta.

La domanda che molti attivisti vicino all'universo gay si pongono è quale sia il vero motivo di questa decisione. La ferma volontà di far emergere la propria posizione “di sinistra” e di difendere e tutelare la diversità o solo l'ennesimo tentativo di strumentalizzare un'intera comunità per meri interessi elettorali? L'aspetto più irrazionale della vicenda è rappresentato dalla volontà talebana del Pd di non accettare alcuna modifica (al di là delle parole di circostanza). Aggiustamenti che, con ogni probabilità, trasformerebbero, in poche settimane, un disegno in una legge.

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