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Grano ucraino bloccato, "milioni di morti". La previsione sconvolgente di Pasquino a Tagadà

Giada Oricchio
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“La Russia blocca il grano per piegare l’Ucraina”. E’ l’opinione di Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica. Ieri, in conferenza stampa, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha esposto la necessità di evitare una crisi alimentare mondiale a causa del blocco delle esportazioni di grani vari dall'Ucraina e dalla Russia, i due maggiori esportatori al mondo, impegnati nella guerra in corso.

Dagli inizi di marzo, nel mar Nero sono bloccate decine di navi con i silos pieni di derrate alimentari. ll primo continente a fare le spese dello stop alle esportazioni sarà l’Africa dove la carestia rischia di portare a milioni di morti, mentre in Europa la cartina di tornasole è l’inflazione e l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità.

Il politologo Gianfranco Pasquino, in collegamento con Tagadà, il programma pomeridiano di LA7, giovedì 12 maggio, ha confermato che il rischio esiste, ma non è imminente: “L’Ucraina produce un’enorme quantità di grano quindi tutti i Paesi che lo esportavano da lì saranno colpiti. I maggiormente in difficoltà sono i Paesi africani, noi abbiamo scorte abbastanza abbondanti, ma certamente questo è un punto su cui la Russia scommette cercando di creare una serie di difficoltà a chi direttamente o indirettamente sostiene l’Ucraina. Probabilmente vuole un atteggiamento più flessibile da parte dei governanti di Kiev, ma non credo ci riuscirà”.    

 

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