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Buckingham Palace festeggia Giovanni Melillo all'antimafia e gode per il ko di Nicola Gratteri

Gianfranco Ferroni
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A Buckingham Palace prima hanno festeggiato la sconfitta di Nicola Gratteri. E subito dopo hanno brindato alla vittoria di Giovanni Melillo», dice con amarezza un magistrato che parteggiava per il primo, nella gara la carica di procuratore nazionale antimafia. Melillo ha tanti amici che lo stimano, tra i colleghi, ma i nemici sono molto agguerriti. E l’argomento che propongono questi ultimi è delicato, nel corso di una riunione: «Ma è opportuno che una poltrona così importante vada a una persona che in casa condivide la sua esistenza con un altissimo rappresentante di uno stato estero? Sì, perché Jill Morris, la signora Melillo, è stata per anni ambasciatore del Regno Unito in Italia, ed è un pezzo forte dell’amministrazione inglese».

 

 

Addirittura, tra i colleghi del procuratore c’è chi chiede «un intervento del Csm, del parlamento e anche del Copasir per chiarire la materia. La trasparenza deve essere garantita, quando i ruoli sono così delicati e riguardano la sicurezza dello Stato. L’Inghilterra è una nazione amica, e garante del diritto, ma se un alto magistrato vive con un rappresentante di una dittatura che si fa?».

 

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