Consulenze d'oro a Banca Etruria, chiesta condanna per il padre di Maria Elena Boschi
Una vicenda giudiziaria come mille altre. Che si sta trasformando però anche in un caso politico. Il pubblico ministero Angela Masiello ha chiesto che venga “dichiarata la responsabilità penale” per i quattordici imputati nel processo per il crac di Banca Etruria nel 2015, nell'ambito del filone di indagine sulle cosiddette consulenze d'oro. Per Pier Luigi Boschi, all'epoca vice presidente dell'istituto di credito aretino, padre dell'ex ministro del governo Renzi Maria Elena, è stata chiesta una condanna a dodici mesi, così come per Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri. Sono stati poi chiesti otto mesi per Daniele Cabiati, Carlo Catanossi, Emanuele Cuccaro. Nove mesi per Alessandro Benocci, Claudia Bonollo, Anna Nocentini Lapini, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori e Ilaria Tosti; dieci mesi per Claudio Salini.
Le consulenze finite nel mirino della Procura sono quelle che vennero affidate per valutare, analizzare e poi avviare il processo di fusione con la Banca Popolare di Vicenza. Un'operazione che, per altro, poi non si concretizzò. Furono affidati incarichi per circa quattro milioni e mezzo di euro a grandi società, come MedioBanca, o conosciuti studi legali di Roma, Milano e Torino. Secondo la tesi accusatoria, fu tenuta una condotta imprudente da parte dei vertici di Banca Etruria, che non avrebbero vigilato sulla redazione di quelle consulenze, ritenute dagli inquirenti in gran parte inutili e ripetitive. Una valutazione meramente giudiziaria, che però sta sollevando un nuovo vespaio di polemiche in ambito politico. Da un lato chi sostiene, per ora a “microfoni spenti”, come il padre dell'ex ministro delle Riforme Costituzionali sia nel mirino dei magistrati solo perché si vogliono colpire Renzi e il suo fedele capogruppo alla Camera. Dall'altra parte del guado, chi è pronto ad affermare che, nei confronti di Pier Luigi Boschi, siano state usate accortezze non abituali. Una polemica che andrà avanti per settimane, mesi, anni. Suonando all'infinito. Come un disco rotto.