diMartedì, Roberto Speranza e la fregatura per gli italiani: “Probabile la quarta dose in autunno”
Tra gli ospiti della puntata del 19 aprile di diMartedì c’è anche Roberto Speranza, ministro della Salute, che nel talk show di La7 condotto da Giovanni Floris fa una panoramica dell’attuale situazione della pandemia Covid: “Non tutti purtroppo hanno tre dosi, dobbiamo insistere per far crescere il numero di persone vaccinate e per fare i richiami. I numeri vanno mantenuti sotto controllo. È stato giusto superare la quarantena per i contatti, ma se si è positivi si va in quello che tecnicamente chiamiamo isolamento. Ed è giusto perché in Italia abbiamo più di un milione di positivi al Covid, se li lasciassimo in giro ci porterebbero a numeri non controllabili. Immaginate cosa significhi oggi con un milione di positivi dire a tutti ‘andate in giro tranquillamente’. Rischieremmo di creare una situazione non più gestibile, né controllabile”. Alla domanda di Floris sul perché non si accelera sulla riduzione delle misure, dice: “Non è un’influenza, resta un’epidemia seria e resta un virus molto insidioso. Condivido la scelta di prudenza della nostra comunità scientifica. La stragrande maggioranza dei paesi europei e del mondo ti tiene ancora a casa. Io penso che la campagna vaccinale è l’arma fondamentale, è un tempo diverso rispetto al passato, ma serve ancora avere un elemento di cautela e di prudenza che ritengo assolutamente indispensabili”.
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“Addio mascherine al chiuso? Valutiamo - replica Speranza - giorno per giorno, settimana per settimana, tante di queste valutazioni vanno ancora misurate, ad esempio quella sulle mascherine al chiuso che in questo momento sono obbligatorie e, secondo me, sono e restano un presidio molto importante. La campagna di vaccinazione è l’arma essenziale, è un tempo e una fase diversa rispetto al passato, ma serve ancora avere cautela e prudenza”. Poi si passa alla quarta dose: “Oggi è importante un ulteriore richiamo per le persone più fragili. Poi valuteremo. È probabile che la soglia degli 80 anni possa scendere prima dei mesi autunnali, i più complicati. Il vaccino ci protegge per un certo numero di mesi ma non per sempre. L’ipotesi di richiami, vedremo se annuali o se la scienza ci indicherà un arco temporale diverso, è assolutamente possibile”.
Floris affronta con il ministro Speranza anche il tema della guerra in ucraina: “Non ci sono zone grigie, per me c’è un aggressore, che è Vladimir Putin e la Russia, e un aggredito. È giusto che l’aggredito possa difendersi, ma non basta un’iniziativa a sostegno militare. C’è bisogno di un’iniziativa di pace e penso che l’Europa e il nostro Paese in particolare, anche per la sua storia, debba e possa fare molto per favorire un dialogo nuovo, concreto, che porti a un cessate il fuoco immediato e alla pace”.
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