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La Russia fa affari d'oro e continua a pagare Kiev. Parla il re del gas ucraino: il paradosso che inchioda l'Europa

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La Russia vuole imporre ai paesi occidentali il pagamento per il gas in rubli ma versa ricche royalties a Kiev in euro e dollari anche ora, mentre bombarda le città ucraine. Questo e altri paradossi vengono rivelati da Yuriy Vitrenko, l'amministratore delegato di Naftogaz, compagnia statale che gestisce la rete del gas dell'Ucraina. La Russia paga le royalties per il passaggio del gas sul suo territorio "con regolarità" e "in euro e dollari. Potrà sembrare assurdo, ma è così. D'altronde con l'aumento dei prezzi" i russi "stanno guadagnando tantissimo dall'esportazione di gas e petrolio", dice il manager nella puntata di Report, su Rai3, di lunedì 11 aprile secondo quanto riporta il Fatto quotidiano. 

 

Nella guerra in Ucraina non viene scalfita la fornitura di gas che oggi collega la Russia con l'Europa occidentale attraverso i gasdotti Soyuz e Fratellanza, che passano su territorio ucraino e per i quali Mosca paga i diritti a Kiev. Inoltre l'Ucraina acquista un decimo dei suoi consumi dalla compagnia nazionale russa Gazprom, anche se indirettamente. Nel merito, l'Ucraina incassa ogni anno per i servizi di trasporto del gas per oltre un miliardo di dollari, l'1% del Pil nazionale ucraino, e versa a sua volta soldi ai russi per una parte di quella fornitura. "In questo ultimo mese il flusso di gas verso l'Europa non si è interrotto nemmeno un giorno, non c'è mai stato nessun problema. I russi hanno distrutto buona parte delle nostre infrastrutture energetiche strategiche per fare pressioni sul governo ucraino, ma al momento le loro bombe non hanno nemmeno sfiorato le infrastrutture del gas che sono dirette in Europa", spiega Vitrenko.

 

Insomma, la rete funziona perfettamente, spiega il manager ucraino, e "nonostante la guerra, i russi stanno rispettando alla lettera i contratti sui flussi di gas che avevano sottoscritto anni fa". E con l'aumento dei prezzi delle forniture energetiche il presidente Vladimir Putin si paga la guerra e mette pure qualcosa da parte. I conti del mese e mezzo di guerra danno le dimensioni del paradosso: l'Ue ha pagato a Mosca 36 miliardi di euro da quando è iniziata la guerra, e nello stesso periodo ha dato all'Ucraina 1 miliardo di euro in aiuti militari. 

 

Kiev, in ogni caso, continua a chiedere che l'Europa chiuda i rapporti energetici con la Russia, anche se questo vuol dire non prendere più le stesse royalties per il gas. "Noi siamo pronti a bloccare subito il transito", dice il manager, "l'orrore di questa guerra è così grande che non puoi paragonarlo a nessuna somma di denaro. Bloccare il transito non spetta a noi ucraini, ma all'Europa. Che però finora sta continuando a dirci che non può rinunciare al gas russo". Nella guerra del gas, il paradossi europeo è quello più incredibile. 

 

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