Roma, nei guai per riciclaggio l'uomo di Maduro e la modella: mandato d'arresto internazionale
Un imprenditore colombiano fidato collaboratore del presidente del Venezuela, Alex Nain Saab Moran, e un’ex modella romana 17 anni più giovane di lui diventata sua moglie, Camilla Fabri, sono accusati dalla Procura di Roma di essere i «promotori, organizzatori e gestori» di un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale, all’autoriciclaggio e all’intestazione fittizia di beni. Lo scopo è «schermare, attraverso l’utilizzo di prestanome, le numerose società estere gestite da Saab Moran - si legge nel capo d’imputazione - e di trasferire sui conti correnti e dai conti correnti di tali società le enormi somme di denaro provento dei delitti di corruzione, appropriazione di fondi pubblici e riciclaggio commessi da Saab Moran in territorio estero». Si parla di oltre 50 milioni di euro provenienti da banche venezuelane e transitati in Liechtenstein, e di società a lui riconducibili sparse tra Inghilterra, Emirati Arabi, Turchia, Russia, Bulgaria.
Per raggiungere l’obiettivo, la 27enne romana avrebbe assoldato come prestanome i suoi familiari: il compagno di sua sorella, Lorenzo Antonelli (29 anni), le zie Patrizia e Arianna Fiore (45 e 46 anni), e il cognato Luis Alberto Saab Moran. «Nessuno si conosce», è la raccomandazione che dà ai parenti per evitare che vengano scoperti. Tra i 12 indagati dal pm Francesco Cascini - che ha lavorato in collaborazione con Eurojust - ci sono anche i genitori di Camilla e la sorella 25enne Beatrice.
A fronte di lunghe e articolate indagini svolte dal nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, il gip del tribunale di Roma Francesca Ciranna ha disposto il sequestro preventivo di 1,6 milioni di euro ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Alex Saab Moran e Lorenzo Antonelli, e ai domiciliari per Camilla Fabri e le zie Patrizia e Arianna Fiore. Ieri i finanzieri, però, hanno potuto eseguire solo la misura nei confronti delle sorelle Fiore, residenti a Roma. Gli altri destinatari di mandato di arresto si trovano infatti all’estero. Beatrice e il compagno Lorenzo prima abitavano nel quartiere romano di Fidene, poi si sono trasferiti a Dubai e infine in Russia; Paese che hanno lasciato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Anche Camilla e i suoi due figli stavano in terra russa fino a quando il marito è stato arrestato dagli Usa. Poi è tornata in Venezuela e da qui sta conducendo una campagna mediatica per la liberazione del marito recluso nelle carceri statunitensi e sotto processo dalla Corte distrettuale del sud della Florida. Il 13 giugno del 2020 venne infatti arrestato sull'isola di Capo Verde, dove aveva fatto scalo con il suo jet privato per fare rifornimento. Era diretto in Iran. Dopo aver trascorso 4 mesi circa nelle carceri capoverdiane, a ottobre 2020 fu estradato negli Stati Uniti.
Secondo l’indagine dell’Agenzia antidroga americana (Dea), l’imprenditore colombiano è coinvolto in una vasta rete di corruzione internazionale che gli ha permesso di ottenere dal governo di Caracas contratti commerciali di ingentissimo valore: tra cui quello per i sussidi alimentari ai poveri (noto come Clap) provenienti da Colombia, Messico e Turchia e quello per la costruzione di edifici popolari in Venezuela. Il rapporto della Dea spiega che Saab Moran e Maduro si sono incontrati in più occasioni. Il profitto garantito al 44enne colombiano corrispondeva al 12% dell’appalto per la distribuzione del cibo; tanto che in 5 mesi aveva realizzato guadagni per 36 milioni di dollari. Sarebbe coinvolto anche nell’operazione commerciale tra il Venezuela e la Turchia per la cessione di 3mila chili di euro in cambio di 120 milioni di dollari, che avrebbe consentito al regime di Maduro di acquistare in euro petrolio, gomma, farmaci e cibo. Basti pensare che i finanzieri hanno trovato nella casa romana di Camilla certificati di possesso di circa 120 chili di oro depositati in Svizzera. Quest'ultima risultava proprietaria di un appartamento in via Condotti del valore di 4,9 milioni di euro già sequestrato dalla Finanza a ottobre 2019, insieme a 1,8 milioni di euro giacenti su un conto di una banca italiana.
L’ex modella, il 25 giugno 2018, spiega alla madre come avverrà la trasformazione delle zie casalinghe in "donne d’affari", stipendiate con 5mila euro al mese e a cui sono risultate intestate una trentina di società in Bulgaria con in pancia circa 3 miliardi di euro: «Prima di tutto dovranno andare entrare da Louis Vuitton, Dior. Questi sono i completi, almeno 4 per uno, Alex vuole così». «Dovranno fare Dubai, Singapore, Cina, Austria, Turchia», precisa la 27enne. Tre giorni dopo riscrive alla madre: «Appena partono, la prima volta, comincio da quel giorno a pagare. E io terrò il conto dei mesi e verranno a prenderseli a Parigi (...) Faccio trovare una valigia con i soldi e dentro tutto». «Che gli fate fare?», chiede la madre. «Firmano cose, aprono conti».
In riferimento al cognato Antonelli, precisa: «Alex dice che se Lorenzo lavora per lui gli dà 10 al mese per aprire conti. Tu che dici?». «Bè è una grossa occasione (...) Lorenzo è tutto gasato», risponde la madre. «Bisogna essere seri», «non è un gioco, non è uno scherzo», «va in giro per le banche». E così, a partire da marzo 2018, Antonelli comincia a viaggiare, da Zurigo a Dubai, dalla Turchia al Libano. Il 7 luglio la madre di Camilla scrive alla zia Patrizia «che deve studiare sull’aereo il carbone e il nikel in inglese, aggiungendo che Lorenzo si sta studiando l’oro».
In un’altra chat la 27enne spiega le caratteristiche dell’appartamento che il cognato Luis Alberto vuole ai Parioli, a Roma: «Vuole una casa che abbia 4 stanze da letto, parcheggio e 4 bagni». Casa che poi effettivamente viene trovata e affittata per 5.800 euro al mese in un residence in via Luciani, ai Parioli.