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Covid, avanza la variante Xe. La "chimera" di Omicron preoccupa: "Un positivo può contagiare 22 persone"

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La variante XE preoccupa, si teme che sia più contagiosa di Omicron (del 10 per cento secondo il virologo Fabrizio Pregliasco), ma forse non più "cattiva" nel provocare forme serie della malattia, come detto dall'infettivologo Matteo Bassetti. Ma cosa sappiamo della nuova forma del Covid? XE nasce dalla combinazione di due sotto-varianti del virus, come si evince dalla lettera X che indica un crossing-over, ossia "uno scambio di materiale genetico avvenuto per ricombinazione tra due virus diversi che hanno infettato la stessa cellula", spiega il Corriere. Per capirci, non ci sono nuove mutazioni virus ma c'è una ricombinazione di quelle che caratterizzano le sotto-varianti Omicron BA1 e Omicron BA2. "Il risultato è una sorta di «chimera»" di Omicron.

 

Per l'Organizzazione mondiale della Sanità, XE potrebbe essere più contagiosa del 10% rispetto a Omicron 2, già di per sé estremamente contagiosa, e "sembra che XE non sia causa di forme di malattia più gravi". 

 

Annamaria Cattelan, primario di Malattie infettive all’Azienda ospedaliera di Padova, in merito a XE ha affermato che, "a differenza delle precedenti la variante Omicron presenta un gran numero di mutazioni, è molto diffusiva e poco patogena: dai primi dati che abbiamo chi ha 3 dosi di vaccino è protetto dalla malattia grave ma può infettarsi. La Xe è un incrocio tra la Omicron 1 e la Omicron 2 ed è attenzionata perché è molto più diffusiva delle altre, per il 10%, una persona può infettarne altre 22", ha spiegato. 

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