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Catania, arresti per traffico internazionale di droga: la banda si faceva pagare in bitcoin

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Christian Campigli
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Uno strumento finanziario che ha creato infinite discussioni. Sul web, tra i neofiti convinti di potersi arricchire con un click, ma anche tra i broker più esperti. L'universo delle monete digitali sbarca anche tra la Malavita. Che sta iniziando ad usarle con una certa frequenza, per pagamenti di servizi e, soprattutto, di merce. Come nel caso scoperto dalla polizia di Catania, che, questa mattina, ha arrestato sette persone.

Secondo la tesi accusatoria, la banda sarebbe stata dedita allo spaccio di droghe sintetiche. Quelle che, per intendersi, in poco tempo bruciano le cellule celebrali, trasformando giovani ed anziani, pensionati e studenti in autentici zombie e rese celebri al grande pubblico grazie alla serie tv, Breaking Bad. L'organizzazione, della quale facevano parte anche due donne, aveva creato un business da oltre centocinquantamila euro mensili. Non esattamente noccioline.

Gli uomini in divisa hanno scoperto, nell'ambito dell'operazione denominata “Empire”, la loro base operativa, situata nel quartiere di San Giovanni Galermo, nel quadrante nord-ovest di Catania. Non si trattava, è bene sottolinearlo, di un'attività (per quanto illecita) improvvisata. I sette avevano studiato un sistema che consideravano, a torto, infallibile. Riuscivano a comprare in Olanda ingenti quantità di mdma, ecstasy, ketamina e marijuana e facevano arrivare la droga nel nostro Paese nascosta tra cassapanche e divani, tramite dei corrieri sempre diversi.

Le sostanze stupefacenti venivano poi rivendute ad un numero assai elevato di clienti, in Italia, ma anche all'estero. Persino oltre oceano, negli Stati Uniti. Gli spacciatori usavano chat clandestine, su portali del cosiddetto deepweb, un angolo nascosto e invisibile di Internet. L'organizzazione utilizzava soprannomi che non lasciavano molto spazio all'immaginazione: si andava da “xxxmafiaxxx” a “mafiastars”.

I pusher, che erano convinti di essere la copia reale dell'Immortale Ciro Di Marzio o del Libanese, Franco Giuseppucci, si facevano pagare con la moneta digitale, i bitcoin. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ansa, gli arrestati sono Carmelo Fabrizio Aiello, di 37 anni, Andrea Garofalo, di 49 anni, Eleonora Gentile, di 30 anni, Michael Giuseppe Magliuolo, di 30 anni, Giuseppe Mangiameli, di 35 anni, e la moglie di quest'ultimo, Salvatrice Federica Rapisarda, di 28 anni.

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