L'aria che tira, Vittorio Feltri: Putin farà a polpette tutta l'Ucraina. Poi lo scontro con Cremonesi del Corriere, succede di tutto
La mossa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha espulso 30 diplomatici russi dall'Italia è un errore clamoroso, serve solo a irritare ancora di più il "matto" Vladimir Putin. Vittorio Feltri commenta così l'annuncio della Farnesina che ha già incassato la reazione di Mosca, pronta a fare altrettanto con i rappresentanti italiani in Russia. Il direttore editoriale di Libero interviene a L'aria che tira, su La7, martedì 5 aprile e spiega: "Sono convinto come tutti che l'atteggiamento di Putin sia ripugnante. Però secondo me anche noi abbiamo sbagliato".
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"Che senso ha sbattere a casa i diplomatici russi? Significa irritare ancora di più il matto Putin e l'establishment russo" attacca il direttore editoriale di Libero che rimarca: l'esito della guerra è inevitabile. "Prima o poi Putin farà a polpette tutta l'Ucraina, quindi se il prezzo dell'orgoglio e del patriottismo deve essere uno sterminio di massa credo che non sia conveniente". Insomma, gli ucraini dovevano arrendersi con onore all'inizio del conflitto perché Kiev è militarmente inferiore all'avversario: "Ma bisognava intervenire prima, adesso forse è troppo tardi e quindi le cose non possono che peggiorare. Pensare che Putin cada mi sembra un'illusione".
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Interviene in collegamento telefonico da Bucha, il luogo dl massacro di civili, l'inviato del Corriere della sera Lorenzo Cremonesi che replica a Feltri: "Una vergogna, dovrebbe venire qui davanti ai massacri, è allucinante questo signore, si vergogni. Gli ucraini ci stanno insegnando che la libertà si guadagna combattendo, e lo hanno fatto sorprendendo il mondo". Il giornalista dice che gli ucraini sono morti per la libertà come i partigiani italiani nella resistenza: "È allucinante!".
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Myrta Merlino spiega a Cremonesi, che non aveva capito chi stesse parlando in precedenza perché in collegamento telefonico, che sta rispondendo a Feltri, che conosce bene. L'inviato è un fiume in piena: "Gli americani volevano portare via Zelensky e lui ha rifiutato, e gli ucraini hanno combattuto. È una vergogna sostenere la resa davanti alle fosse comuni". Il direttore editoriale di Libero chiude il botta e risposta: "Non parlo con gli imbecilli, mi metterei sullo stesso terreno. Non ho nessuna voglia di conversare con questo signore che per fortuna non conosco. Per me può andare a farsi benedire e gli auguro di tornare vivo dall'Ucraina. Ora vi saluto, ché mi sono rotto le balle".