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Il giornalista russo Fedorov fa impazzire Lilli Gruber: "Non siamo in guerra con l'Ucraina e la censura non c'entra"

Federica Pascale
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“Non ho paura della censura, posso tranquillamente dire ‘guerra’. Nessuno me lo vieta. Ma credo sia più giusto dire che è un’operazione speciale, perché non posso dire che c’è la guerra tra due Paesi se i rapporti commerciali continuano ad andare avanti.” Lo afferma Petr Fedorov, giornalista e capo del dipartimento rapporti internazionali della tv russa RTR. Fedorov è ospite in collegamento da Mosca di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, il talk show politico in onda su La7. Durante la puntata di venerdì 1 aprile, il giornalista ha affrontato il tema della censura nel suo Paese e ovviamente quello della guerra in Ucraina, invasa ormai da quaranta giorni dalla Russia.

 

“Potete anche chiamarla guerra ma dovete sapere che Kiev e Mosca non si trovano attualmente in condizione di guerra. L’Ucraina non ha dichiarato guerra alla Russia” sottolinea Fedorov, e infatti ufficialmente non è così ma certamente le città ucraine sono state bombardate e, seppur con difficoltà, sono state registrate diverse vittime". La tesi provoca la reazione stizzita della Gruber, che interrompe il russo e sottolinea come nei fatti quella che vediamo da più di un mese è una guerra a tutti gli effetti ma l'altro non cede e resta sulla sua posizione.  

 

Il conflitto nei progetti di Mosca doveva essere una guerra lampo. “Il piano iniziale effettivamente era più ottimistico ma perdere questa guerra, se volete chiamarla così, non è possibile perché abbiamo un potenziale molto più alto” afferma il giornalista russo. A differenza della prima guerra mondiale, “adesso abbiamo le forze, le nostre armate hanno quasi preso Mariupol e si trovano sul territorio dell’Ucraina. Il Donbass verrà liberato totalmente” conclude.

 

Risponde al giornalista il direttore di Limes Lucio Caracciolo, ormai ospite fisso del salotto televisivo: “L’obiettivo ottimistico della Russia era quello di entrare a Kiev trionfalmente e prendere controllo dell’Ucraina, ma ormai questo è escluso. L’altra possibilità è prendere una parte di Ucraina, ma questo comporta la distruzione di buona parte del Paese. Cosa resterà dell’Ucraina dopo questa guerra?”.

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