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La Cassazione annulla l'assoluzione del piddino Uggetti. A lui Di Maio aveva chiesto scusa

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La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di assoluzione dell’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, imputato per turbativa d’asta per aver favorito nel bando per la gestione delle piscine estive Belgiardino e di via Ferrabini la società privata Sporting Lodi. Uggetti, arrestato nel 2016 quando era sindaco in carica e condannato in primo grado dal Tribunale di Lodi, il 29 novembre 2018, a 10 mesi di reclusione e 300 euro di multa, era stato assolto dalla Corte d’Appello di Milano «per non aver commesso il fatto» lo scorso 25 maggio.

All'epoca dell'assoluzione, Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle fece pubblica ammenda per le accuse riservate al sindaco e al Pd all'epoca dell'inchiesta, promettendo di essere più garantista in futuro.

«Prendiamo atto e adesso attendiamo le motivazioni. Poi proseguiremo questa battaglia e riporteremo le nostre istanze alla nuova Sezione della Corte d’Appello, vedendo su quali principi di diritto la Corte di Cassazione ha ritenuto di riformare la sentenza». Così all’Adnkronos l’avvocato Pietro Gabriele Roveda, difensore di Simone Uggetti, commenta l’annullamento con rinvio della sentenza di assoluzione dell’ex sindaco di Lodi stabilito oggi dalla Cassazione. «Sicuramente siamo delusi, anche per una tempistica sicuramente anomala, perché è stata gestita con tempi particolari. Poi ognuno dà le interpretazioni che vuole, però è così», aggiunge il legale, che fa sapere che Uggetti «è chiaramente deluso e anche un pò stanco, perché sono passati sei anni, non è ancora finita e ci vorrà ancora del tempo». «Purtroppo - osserva l’avvocato Roveda - la giustizia italiana passa anche dai tempi lunghi, anche se devo dire che quelli di questa Cassazione sono stati straordinariamente brevi, dovrebbe essere sempre così, perché altrimenti uno pensa male».

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