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"Non c'è nessuna guerra", il giornalista russo manda in tilt Otto e mezzo. La reazione di Lucio Caracciolo

Federica Pascale
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“L’operazione speciale militare in Ucraina la chiamiamo così in quanto noi non abbiamo una guerra in corso contro l'Ucraina, abbiamo un conflitto con le persone che con dei gesti nazisti hanno preso in ostaggio le città e la popolazione ucraina”. Queste le parole di Alexey Bobrovsky, giornalista russo che apertamente nega la guerra in corso in Ucraina dopo l’invasione russa avvenuta settimane fa. Bobrovsky è ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7 per spiegare, durante la puntata di lunedì 28 marzo, quel che sta accadendo tra Ucraina e Russia dal suo punto di vista, quello di un russo filo putiniano.

 

“È tradizione russa stare molto attenti alle parole e alla scelta del lessico, così come il nostro presidente che, a differenza degli americani, sta molto attento quando sceglie le parole” afferma il giornalista, riferendosi alle parole, definite da molti esperti totalmente fuori luogo, del presidente degli Stati Uniti Joe Biden contro il presidente russo Vladimir Putin. “Stiamo molto attenti a spiegare che noi non stiamo facendo una guerra al popolo ucraino, che per noi è un popolo fraterno e che ha sempre avuto delle relazioni amichevoli con noi” spiega Bobrovsky, interrotto dalla conduttrice che fa notare come le città ucraine continuano ad essere bombardate in questi giorni, senza lasciare alcuno spazio a fraintendimenti.

 

“La popolazione civile purtroppo casualmente" può "finire sotto i colpi", ma "sono casi sparuti. Nessuno si viene a ritrovare sotto i colpi che noi mandiamo, che sono indirizzati alle strutture militari – afferma il giornalista russo -. Diciamo che in realtà al massimo sono i militari ucraini che sparano la loro popolazione.” A rispondere alle dichiarazioni di Bobrovsky c’è il direttore di Limes Lucio Caracciolo, che evidenzia come queste ultime siano del tutto contrastanti con i fatti: “Questa è ovviamente una guerra, in cui fra l'altro non è mai stato ben chiarito quale sia l'obiettivo di questa ‘operazione speciale’, cambia quasi di giorno in giorno.”

 

Lo scopo sarebbe la liberazione del Donbass, come comunicato anche dal Cremlino, ma “dopo aver cercato di prendere Kiev, mi pare un ripiegamento” chiarisce Caracciolo. “Questa operazione era partita per far fuori Zelensky ed entrare a Kiev, ma questo non è accaduto e adesso la guerra diventerà probabilmente più lunga perché lo stesso Donbass non è ancora sotto il pieno controllo dei russi”, conclude.

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