Estate addio? La nefasta previsione di Walter Ricciardi: picco di contagi a luglio e insidie nascoste
L’estate è a rischio. A dirlo è Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica di Roma e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, che in un’intervista a Il Messaggio non traccia un quadro molto ottimistico del futuro: “Potrebbe verificarsi che la risalita avvenga nei mesi estivi turistici e quindi qualcuno dei programmi stabiliti per far ripartire le imprese può essere che andrà rivisto. Del resto se togli le mascherine a maggio ci sarà una risalita il cui picco è prevedibile proprio tra giugno e luglio. Nonostante in estate si tenda a stare più all'aperto e quindi diminuiscono le occasioni di contagio, senza limitazioni, rispetto agli anni scorsi, anche la bella stagione nasconde delle insidie”.
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Ricciardi predica calma nell’allentamento delle restrizioni: "Il passo fondamentale compiuto dal governo è stato dare a questo calendario una gradualità e, soprattutto, sottolineare di essere sempre pronto ad adattare le proprie decisioni alla curva epidemica. È importante perché già oggi la circolazione del virus non è solo forte ma anche in crescita. Alla luce dei dati attuali già a maggio ci troveremo a fronteggiare un momento delicato perché con l'eliminazione delle mascherine anche al chiuso e la liberalizzazione dei comportamenti è probabile che una risalita dei contagi ci sarà. Io resto del parere che noi dovremmo tenere le mascherine al chiuso almeno fino a giugno. Credo che più in là sarà una decisione che il governo dovrà prendere. Lo stesso penso varrà per il green pass per i luoghi al chiuso e affollati”.
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La quarantena per i positivi è da eliminare facendo quindi girare tutti? Assolutamente no, ecco la spiegazione di Ricciardi: “Che la via inglese nell'affrontare la pandemia sia da sconsigliare lo dimostrano i numeri. Nel Regno Unito la curva è ripartita in maniera forte, anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni. Per cui non avrebbe senso ragionare in questi termini ora anche in Italia. Omicron 2? Dobbiamo continuare a osservare. Questa variante è più contagiosa, con il risultato che ora il Sars-Cov2 ha una contagiosità paragonabile a quella del morbillo e ogni persona ne contagia 15 o 16. Proprio per questo sottolineo che dobbiamo essere pronti a reintrodurre alcune delle restrizioni anti-Covid in caso di necessità. Diciamo che però dal punto di vista delle ospedalizzazioni sembra in tutto e per tutto simile a Omicron 1, per cui non toglie ne aggiunge preoccupazione. Tuttavia è chiaro che se viene lasciata dilagare porterebbe ad un aumento dei ricoveri, ma sono certo che non lo faremo. Ora - l’ultimo allarme di Ricciardi - mi preoccupa un po' la chiusura della struttura commissariale che aveva garantito un'omogeneità di approvvigionamento in tutto il Paese”.
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