Russia-Ucraina, il destino di Putin è segnato. "È una triplice disfatta" l'analisi del generale Rossi
I proclami di Vladimir Putin che davanti a una folla festante ha fatto sapere all'Occidente che la Russia attuerà i suoi piani nella guerra all'Ucraina, sono in realtà quelli di un uomo sconfitto? Il generale di corpo d'armata Domenico Rossi analizza la situazione sul campo e gli scenari politici del conflitto intervenendo venerdì 18 marzo a Quarto Grado, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi su Rete 4.
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La Russia ha già perso la guerra e anzi siamo davanti a una "disfatta", esordisce a sorpresa il generale. I motivi sono tre. In primis per l'aspetto fondamentale, ossia quello militare, spiega Rossi. L'esercito russo nei primi venti giorni di campagna "non ha raggiunto gli obiettivi iniziarli che si era prefissato, che erano mettere una nuova governane filorussa a Kiev, distruggere le forze armate ucraine e occupare una buona parte del territorio. Solo quest'ultimo target, spiega il generale, è stato in parte raggiunto da Putin.
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Il secondo motivo per cui l'alto ufficiale parla di "disfatta" è legato alla reazione dell'Occidente all'invasione militare di un Paese nel cuore dell'Europa. "Putin è riuscito in una cosa che non si era vista in 50 anni, a far sì che finalmente stiamo concretizzando l'idea di realizzare una Difesa comune Europa. Se lui non avesse aggredito l'Ucraina i tempi si sarebbero allungati ancora e invece abbiamo visto che al Consgilio europeo sono astate date le disposizioni iniziali e ci stiamo avviando" a un esercito europeo, commenta il generale. L'obiettivo Nato del 2 per cento del Pil per costituire una Difesa comune sembra ormai cosa fatta. L'ultimo motivo della disfatta russa è che Putin attaccando Kiev "ha portato all'isolamento internazionale della Federazione russa".
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