Ore contate per lo yacht da 425 milioni in rimessaggio a Trieste. Il proprietario è nella black list dell'Ue
La barca a vela più grande del mondo ha le ore contate: la Finanza è pronta a «congelarla» in base alle sanzioni imposte dall’Unione europea contro la Russia e la Bielorussia. «Sailing Yacht A» da metà gennaio è in rimessaggio dentro l’arsenale del porto di Trieste. Appartiene all’industriale russo Andrey Melnichenko (classe ’72), che da ieri è stato incluso, insieme ad altri 13 suoi connazionali, nella black-list che ora conta 862 persone fisiche e 53 persone giuridiche.
Costruito nel 2017 nei cantieri di Nobiskrug, in Germania, il panfilo (che naviga sotto bandiera del Regno Unito) è lungo 142 metri, ha un albero maestro di 90 metri e la parte emersa alta come un palazzo di 8 piani.
Video su questo argomento TMNewsSequestrato super yacht "Amore vero" di società di ceo Rosneft
Ospita al suo interno una grande piscina e un osservatorio subacqueo, mentre uno dei ponti è attrezzato per l’atterraggio degli elicotteri. È costato 425 milioni di euro a Melnichenko, proprietario del gruppo EuroChem produttore di fertilizzanti e dell’impresa carbonifera Suek.
«Opera pertanto in settori economici che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo della Federazione russa, responsabile dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina - si legge nel regolamento di esecuzione del Consiglio dell’Ue - Il 24 febbraio 2022, all’indomani delle fasi iniziali dell’aggressione russa contro l’Ucraina, Andrey Melnichenko ha incontrato, insieme a 36 imprenditori, il presidente Vladimir Putin e altri membri del governo russo per discutere dell’impatto della linea d’azione alla luce delle sanzioni occidentali».
Le nuova stretta ha incluso 160 russi: 14 oligarchi e 146 membri del Consiglio federale «che ha ratificato le decisioni del governo relative al trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra la Federazione russa e le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhanusk».
Giallo sullo yacht di 140 metri a Marina di Carrara. Il New York Times: "Forse è di Putin"
Oltre a Melnichenko, nella lista nera ci sono Dmitry Mazepin (proprietario della società di concimi inorganici Uralchem) e il figlio Nikita, pilota appena licenziato dal team di Formula1 Haas; Alexander Vinokurov, genero del ministro russo degli Esteri Lavrov; Mikhail Poluboyarinov, amministratore delegato (fino a tre giorni fa) di Ojsc Aeroflot, la più grande compagnia aerea russa; Vladimir Kiriyenko, ad di VK Compan Limited, la società russa di internet associata alla piattaforma social VKontakte, ormai controllata dal Cremlino; Andrey Guryev, ad di PhosAgro, uno dei principali produttori mondiali di fertilizzanti a base di fosfati, noto per essere il proprietario della più grande abitazione privata di Londra (con 25 camere da letto) e dello yacht AlfaNero, che per sua fortuna è al riparo dalle sanzioni perché si trova nelle Antille olandesi.