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Caso Rolls Royce, così Briatore smaschera il declino dell'Italia

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Flavio Briatore proprio non ci sta. E siccome non ha visto sui giornali nessuna smentita della notizia che coinvolgeva la sua Rolls Royce, adesso si toglie qualche sassolino dalla scarpa. E se la prende non solo con i media che non ammettono gli errori ma col declino dell'Italia in generale. Paese che ormai è diventato parodia di se stesso.     

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Flavio Briatore (@briatoreflavio)

 

"Il declino dell’Italia è ben riassunto, in queste ore, nella vicenda che mi è capitata giorni fa - si sfoga Briatore - Non perché io sia chissà chi ma perché quello che mi è toccato vivere la dice lunga sul pregiudizio in Italia. Un importante quotidiano, il Corriere della Sera, ha scritto alcuni giorni fa sul suo sito online: “La Rolls Royce di Briatore blocca il traffico in centro” a Milano. A nulla sono valse le mie smentite, la spiegazione che non era la mia, che io non guido da vent’anni e passa una automobile. Che non ero lì. Niente. La smentita non è stata pubblicata sino a quando, altri giornali ed altri siti, tra questo il Giornale ed Il Tempo, hanno ricostruito i fatti spiegando che l’auto non era la mia, ma di un tal Luigi Proietti. Adesso, visto che non hanno il coraggio di ammettere i loro errori madornali, a fronte di mie smentite comunicate tempestivamente, parlano di un sosia di Briatore. L’unico sosia che vedo in giro è quello dell’Italia: un paese che ha avuto in passato idee, artisti, imprenditori, talenti e che oggi si è rintanato nei propri pregiudizi, nelle sue pigrizie, nella propria ideologia a prescindere dai fatti. E la stampa ed i media, in questo, purtroppo fanno (spesso) parte del declino italiano. Eppure sarebbe bastato poco. Bastava scrivere subito: non era Briatore e non era la sua Rolls. Io lo avevo detto subito. Bastava credere a Flavio Briatore".

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