Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Boom di sanzioni nell'ultimo weekend di libertà. Scatta il Dpcm: cosa si può fare da domani 21 dicembre

  • a
  • a
  • a

È l’ultima domenica prima di Natale e delle misure restrittive anticovid contenute nell’ultimo decreto del Governo. Da Milano a Roma e in tutte le città, la gente è uscita per ultimare le compere o provvedere alla spesa per i cenoni. E intanto si intensificano i controlli delle forze dell’ordine. Il Viminale ha comunicato che, nella sola giornata di ieri, sono state identificate 76.206 persone, 903 sono state sanzionate e 48 denunciate. Sono, inoltre, state verificate 12.861 tra attività ed esercizi commerciali, 60 i titolari sanzionati, 11 le chiusure.

Controlli rafforzati su tutto il territorio nazionale, tesi a scongiurare il rischio che la folla, riversata nelle strade, potesse comportare un aumento della curva dei contagi nei prossimi giorni.

A Roma, sono stati chiusi alcuni settori di Porta portese per il tempo necessario a disperdere gli assembramenti. Sempre nella Capitale, è stato necessario chiudere un tratto di via del Corso. A Napoli, dove da oggi è in vigore l’ordinanza regionale che lascia la Campania in zona arancione, non si sono verificati assembramenti sul lungomare, come invece si è visto in passato. Folla, ma con numeri lontani dalla media del periodo, nel centro storico e nelle principali strade dello shopping. Anche a Milano, grande afflusso di persone nelle vie del centro.

Il Codacons ha annunciato un esposto contro i sindaci di Torino, Milano, Napoli, Genova e Cagliari per ’concorso in epidemia colposa'. In altre parole, i primi cittadini sono responsabili, secondo il Codacons, di non aver adottato «adeguate misure tese a prevenire ed evitare assembramenti e code, anche limitando gli accessi alle strade e istituendo il numero chiuso nelle zone più a rischio».

Prosegue anche l’esodo con treni, aerei e mezzi propri, per viaggiare prima che entri in vigore lo stop agli spostamenti tra le regioni. «Tutto quello che incentiva la mobilità - ha detto il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi - è un problema con questi livelli di circolazione del virus. Parleranno i dati».

Scatteranno, dunque, domani le prime misure dell’ultimo decreto del Governo: no agli spostamenti tra le regioni, fino al 6 gennaio. Misure da zona rossa nei festivi e prefestivi (24,25, 26, 27, 31 dicembre e 1,2,3,5 e 6 gennaio), mentre negli altri giorni (28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio) saranno adottate le regole relative alla criticità arancione. Nel periodo dal 21 al 6 gennaio sarà possibile sempre andare nelle seconde case, purché queste si trovino nella stessa regione della residenza. All’interno della stessa regione è consentito lo spostamento, una sola volta al giorno, di due persone verso un’altra abitazione, non necessariamente abitata da parenti. Ai due potranno aggiungersi, senza rientrare nel calcolo, i figli minori di 14 anni. Ma vale solo all’interno dei Comuni, a meno che non siano inferiori ai 5mila abitanti. Resta il vincolo del coprifuoco alle 22.

Dai blog