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Roberto Burioni o Burini, Francesco Storace contro il virologo: "La gaffe su Twitter imperdonabile"

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"Quel tweet che la faceva tanto sorridere meglio il Covid della Roma se lo può permettere un ultrà, o anche un borghesotto che si annoia sulla rete e decide di spararla grossa. Lei, e quelli come lei, no, perché vuol dire che si può prendere con leggerezza e superficialità la pandemia. In fondo, è questo il negazionismo che tanto deprecate: se la Roma è peggio del Covid allora non si muore". Il vicedirettore de Il Tempo Francesco Storace bacchetta il virologo Roberto Burioni, il professore paladino sui social dei vaccini, dopo il tweet infelice sul coronavirus. "E no che non si può scherzare, caro Roberto Burioni - scrive Storace - perché c’è tanta gente a cui non piace essere sfottuta in tempi di rabbia sociale esasperata. Soprattutto se a farlo è un nome eccellente, che spesso vediamo in televisione per interrogarci sul virus che ci perseguita ormai da quasi un anno".

E ancora: "Purtroppo oltre sessantamila cristiani ammazzati in questa tristissima guerra - sottolinea Storace - non danno ragione al professor Roberto Burioni, che ha pieno diritto a professare la sua fede calcistica, magari allo stadio o al bar dello sport ma non quando si avventura a scrivere una parola terribile come Covid. Per stare allo sfottò noi romanisti potremmo chiamarlo professor Burini, ma è davvero difficile prendere in giro una personalità scientifica del suo livello. E  lo stesso vale per il dottor Rezza, dirigente del ministero della Salute, che scherzò sullo scudetto che si allontanava dalle maglie biancazzurre per via della sospensione del campionato. E’ vero che, resosi conto dell’enormità postata sul social, Roberto Burioni è tornato indietro e ha cancellato quanto aveva postato, spiegandolo così: “Su Twitter non si possono fare battute. Devo farmelo tatuare sullo schermo. Per poi proseguire, rispondendo piccato ad un’altra persona: “Mi scusi, non pensavo di essere offensivo. Ho cancellato il tweet, mi rendo conto che qui è meglio non fare battute“.

Infine l'affondo: "Prenda esempio da quel che pronunciò Totò… Anche qui, professore, su twitter le battute si fanno eccome. Ma sempre tenendo conto di chi scrive e di chi legge. Tutto sommato sarebbe stato meglio scusarsi direttamente con gli stessi tifosi romanisti e non con uno. Anche a me, lo confesso, capitò proprio con i laziali. E mi scusai per una battuta pessima seppure pronunciata in una trasmissione satirica. Disse Totò: “Signori si nasce. E io lo nacqui”. Lo nacqua anche lei, professore".

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