Appalti truccati nelle Asl del Piemonte, 15 arresti
Corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. Sono le accuse a cui dovranno rispondere i destinatari delle 15 misure cautelari eseguite dalla Guardia di Finanza di Torino nell’ambito di un’indagine su presunte gare truccate e frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all’interno delle Asl piemontesi. Si tratta di pubblici dipendenti, commissari di gara, agenti e rappresentanti di alcune imprese. Le indagini, coordinate dalla procura di Torino e durate quasi un anno, hanno preso il via a seguito dell’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria "Città della Salute e della Scienza di Torino" per un valore di circa 300 mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico.
Secondo gli accertamenti degli investigatori, un’incaricata di un’impresa torinese si sarebbe avvalsa della "collaborazione" di un pubblico dipendente infedele il quale avrebbe falsificato documentazione amministrativa in cambio di tangenti. In particolare, il collaboratore amministrativo avrebbe modificato le "richieste d’ordine" per il reintegro delle giacenze del prodotto medicale e, una volta ricevuto lo avrebbe riconsegnato alla rappresentante dell’azienda che lo aveva fornito. Nel corso dell’inchiesta sarebbe emerso un collaudato e articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara, ricostruito anche grazie alle attività di intercettazione telefonica e di pedinamento, finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate. Il valore complessivo delle gare d’appalto oggetto di turbativa ammonta a circa 3.5 milioni di euro. Nel corso dell’operazione i finanzieri hanno sequestrato, anche disponibilità finanziarie e beni per quasi 300.000 euro, riconducibili al profitto degli illeciti penali commessi.
Nel mirino della Procura della Repubblica e dei militari della Guardia di Finanza sono finite, in particolare, tre gare, una bandita dalla Asl To4 per la fornitura di camici chirurgici sterili monouso, una seconda dalla Aou Maggiore della Carità di Novara, per la fornitura di distributori di divise e giacche e una dalle Asl di Asti e di Alessandria, e dall’Azienda Ospedaliera Ss Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, per la fornitura di prodotti e apparecchiature chemioterapiche.