Ecco le proposte del centrodestra approvate da Conte
Termoscanner all'ingresso delle scuole o delle singole classi e tensostruture all'interno degli edifici scolastici per aumentare gli spazi disponibili per gli alunni. Sono alcuni dei punti della risoluzione presentata dal centrodestra in aula alla Camera che sono stati accettati dal governo. E insieme a questi sono stati accolti anche i punti relativi alla esigenza di tenere in considerazione le esigenze dei pazienti non Covid-19 (e, tra questi, dei pazienti cronici e dei pazienti oncologici); a garantire una tutela effettiva, da qui fino al termine dell’emergenza, ai lavoratori fragili, alle persone con disabilità; a prevedere interventi mirati e appropriati alle diverse fragilità, al fine di non isolare ulteriormente bambini, ragazzi e persone con disabilità.
Una piccola vittoria per il centrodestra che aveva però presentato un documento con 22 punti. Di queste ne sono state accolte solo quattro. Bocciate tutte le altre tra cui una serie di misure per sostenere le attività in crisi. Tra queste c'era la proposta di garantire la reperibilità e l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi presso le farmacie private convenzionate presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, anche da parte dei farmacisti stessi, definendo a tal fine un apposito protocollo di concerto con le parti coinvolte; ad adottare iniziative per il potenziamento del trasporto pubblico locale, volte a garantire un adeguato distanziamento su tutti i mezzi pubblici, anche attraverso la stipula di convenzioni con gli operatori privati, al fine di garantirne l’operatività in condizioni di sicurezza per i relativi utenti e operatori; a prevedere ulteriori e più efficaci misure di risarcimento per le attività costrette alla chiusura e al fermo lavorativo, garantendo l’accredito diretto della misura di ristoro sui conti correnti di tutti i lavoratori, anche autonomi, danneggiati da nuove limitazioni, e assicurando un rimborso del 75% del fatturato mensile dichiarato nel 2019 per le imprese con meno di 50 dipendenti; a consentire la riapertura delle attività produttive in base a protocolli di sicurezza e non in base a codici ATECO, consentendo l’esercizio di tutte le attività commerciali, inclusi ristoranti, bar, piscine, palestre e altri, che possano garantire l’applicazione dei protocolli di sicurezza; a modificare il decreto legge 137/2000, cosiddetto “Decreto Ristori”, prevedendo che il diritto al ristoro, a valere sui fondi stanziati, valga anche per le attività colpite da provvedimenti ulteriormente restrittivi adottati dalle Regioni rispetto a quelli adottati in forza dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Una serie di proposte importanti ma per le quali il governo ha preferito ancora una volta dire no. «Sono contento se ci ascoltano, però non cambio giudizio sul governo - ha commentato all’AdnKronos, Matteo Salvini, entrando in Senato - Domani votano il ddl Zan alla Camera, mentre il mondo parla di altro. Loro continuano a vivere su Marte, però se riusciamo a limitare i danni sono contento».