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Ecco perché aumentano i morti: "Il virus è tornato a colpire gli anziani"

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«Fortunatamente le persone più anziane contraggono un po' meno infezione di quelle più giovani, al momento, ma nelle ultime settimane gli over 70 stanno cominciando ad ammalarsi, e sono quelli con il maggior rischio di gravi complicanze e purtroppo anche di esito fatale. Se questa curva dovesse crescere, ci auguriamo di no e che continueremo a proteggere le persone fragili e anziane, purtroppo porterà anche a una crescita di decessi». Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro durante un punto stampa al ministero della Salute.

«All’inizio dell’epidemia - ha proseguito - l’infezione colpiva maggiormente l’età anziana, poi nel periodo di agosto i trentenni, ora l’età mediana è cresciuta e si attesta attorno ai 40 anni». Rispetto a questa estate «Stanno aumentando in proporzione gli asintomatici ed i paucisintomatici, e questo è un elemento cui porre attenzione».

La distribuzione dell’epidemia nel nostro Paese «è presente ovunque, se oggi dovessimo fare un quadro è quello di un Paese che a parte poche aree è sostanzialmente coinvolto in tutte le sue Regioni. Il tracciamento in questa fase fa fatica, è difficilmente sostenibile con questi numeri. Laddove si fa fatica a tracciare scatta una nuova fase che si chiama mitigazione. Adottare provvedimenti consente di poter modellare la curva, raffreddarla, fare in modo che non continui a crescere con la velocità vista nelle ultime due settimane, per continuare a garantire l’assistenza».

«Per fare questo - ha aggiunto il presidente dell'ISS - servono misure a livello nazionale e a livello locale. Ma serve anche una grande responsabilità di ognuno di noi, quella dimostrata nella prima fase della pandemia. Grazie a questo sforzo abbiamo modellato la curva come nessun altro paese europeo è riuscito a fare. È importante e condivisibile l’appello a limitare i contatti non strettamente necessari, è cruciale per modellare adesso questa curva».

Sulla situazione globale della pandemia: «Dalle mappe che l’Agenzia europea per il controllo delle malattie produce, emerge un quadro in cui l’epidemia corre significativamente in molti Paesi che ci sono vicini. Si tratta di una situazione con una rapida diffusione in tutta Europa. Oggi ci troviamo in una situazione diversa da marzo - spiega Brusaferro - allora eravamo i primi a sperimentare la pandemia, oggi altri Paesi fanno da battistrada e noi li osserviamo con grande attenzione. A marzo altri hanno imparato dalla nostra esperienza, noi oggi possiamo capire l’evoluzione dell’epidemia se non adottiamo determinate misure».

 

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