I fermati degli scontri di Napoli già in libertà. L'ira dei sindacati di polizia
La guerriglia di Napoli e i disordini di Roma scatenano la protesta dei sindacati di polizia. "Sono solo i primi assaggi di un preannunciato autunno caldo. Nulla da eccepire per chi protesta in modo pacifico, ma bisogna evitare che questo disagio diventi terreno fertile per i facinorosi che cercano lo scontro con la Polizia, come avvenuto nelle scorse due sere", dichiara Fabio Conestà Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
"Occorre isolare i violenti e, per farlo – dice Conestà -, la politica deve darci risposte. Ci appelliamo al Ministro Lamorgese: occorrono valide regole di ingaggio affinché non venga vanificato il lavoro dei poliziotti, o peggio ancora, vengano al solito criminalizzati. Negli scontri di ieri due agenti del Reparto Mobile sono rimasti feriti a causa del lancio di bottiglie, transenne e monopattini. Molti di loro sono risultati positivi al Covid negli scorsi giorni, dunque occorre anche l’attenzione di chi di dovere, affinché il personale venga tutelato anche da questo punto di vista. Non siamo carne da macello e – conclude – non accettiamo che a pagare il prezzo maggiore siano sempre le forze dell’ordine".
I due fermati nel capoluogo campano per le violenze di piazza sono già in libertà. "È vergognoso che le due persone arrestate durante i gravissimi scontri di Napoli non scontino la pena in carcere, ma che invece sia concesso loro di tornare a casa come nulla fosse mai accaduto", dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. "Questi due soggetti, peraltro già noti per altri reati, ora si sono macchiati anche di aggressione alle Forze di Polizia. In assenza di segnali chiari nei confronti di chi aggredisce le Forze dell`Ordine - continua il sindacalista - sarà sempre più difficile riuscire a controllare manifestazioni in cui la criminalità organizzata e le organizzazioni eversive hanno un ruolo sempre più influente, approfittando in maniera strumentale del malessere sociale".
"Stigmatizziamo con forza che si faccia passare per un grande risultato che due delinquenti che hanno partecipato alle aggressioni alle forze dell`ordine a Napoli abbiano rimediato condanne al giudizio direttissimo. Quei due sono tornati liberamente a casa, non sconteranno un minuto della loro pena in carcere né ai domiciliari. Questi non sono i presupposti per fare sicurezza seriamente e perché gli appartenenti alle forze dell`ordine non siano solo dei fantocci spediti a farsi aggredire senza che lo Stato che rappresentano, le leggi che sono chiamati a far rispettare, la loro dignità, la loro professionalità e la loro stessa vita contino poco più di nulla", è il commento di Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo la scarcerazione dei due arrestati per i disordini di Napoli, già noti alle forze dell`ordine.
"Se non si fa scontare concretamente una condanna a chi aggredisce un servitore in divisa allora il nostro lavoro a cosa serve veramente? Le sentenze sono indiscutibili, certo, e si rispettano - incalza Mazzetti - Ma le leggi sono vetuste, anacronistiche e inadeguate: l`aggressione alle forze di polizia a prescindere, nella certezza di restare impuniti o di non subire conseguenze reali pur se puniti, è ormai la regola. I disordini avvenuti durante le proteste a Napoli, purtroppo, hanno aperto la strada a una stagione ancor più dura e complicata e, probabilmente, a un effetto che a catena si avvertirà in altre città.Ne è la prova quanto avvenuto stanotte a Roma con nuovi disordini e due agenti feriti, o a Torino, dove si inneggia alla rivolta napoletana. E gli operatori in divisa devono affrontare tutto questo così, senza potersi difendere seriamente, senza tutele necessarie, senza che ciascuno faccia la propria parte per arginare la violenza eversiva che sta esplodendo. E` il solito ignobile scaricabarile".