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Come difendersi dal virus. Ecco cosa fare se c'è un positivo in casa

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Le 10 domande più ricorrenti sui comportamenti da tenere se si scopre di avere un positivo al Covid in famiglia. Oggi su Il Tempo risponde il professor Francesco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale Lazzaro Spallanzani a Roma

1) Come mi devo comportare se ho un familiare convivente positivo?
Deve essere messo in quello che si chiama isolamento fiduciario domiciliare. Non può avere contatti con gli altri componenti del nucleo familiare, deve avere una stanza isolata in cui deve trascorrere tutto il periodo della malattia. Usare le norme di sanificazione (lavaggio mani o uso guanti) quando si toccano oggetti usati dal soggetto positivo».

 

2) E se è asintomatico?
«Una persona asintomatica tecnicamente non è malata ma può infettare e deve essere messa ugualmente in isolamento domiciliare fiduciario. Deve essere separata dalla comunità per il periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire comunque la trasmissione dell’infezione».

3) Devono fare il tampone anche tutti i componenti del nucleo familiare convivente?
«Il tampone deve essere sicuramente fatto ma è meglio farlo 4 o 5 giorni dopo che si sono manifestati i primi sintomi della persona positiva. Questo perché facendolo subito si potrebbe andare incontro a un risultato di falso negativo in quanto il virus ha bisogno di un lasso di tempo di incubazione. La corsa al tampone è inutile, rischia solo di intasare le strutture».

4) Che tipo di posate, piatti, contenitori bisogna usare per il cibo di un convivente positivo?
«È preferibile usare piatti e posate monouso, così come avviene nelle strutture sanitarie. Ma si possono usare anche piatti e posate normali e poi lavarle in lavastoviglie perché a quel punto anche se ci fossero eventuali tracce di virus verrebbero eliminate. Sappiamo comunque che il virus sulle superfici vive poco tempo. È consigliabile toccare tutti gli oggetti con i guanti».

5) Come devo lavare i vestiti della persona contagiata?
«Per i vestiti valgono le stesse precauzioni di piatti e posate, vanno toccati usando i guanti. Va bene lavarli in lavatrice anche insieme ai vestiti degli altri componenti del nucleo familiare. Non occorre una temperatura particolare, si possono usare quelle normalmente utilizzate. Ricordiamoci che il virus non cammina, si diffonde con il contatto».

6) Posso usare lo stesso bagno? 
«Il bagno deve essere usato soltanto dal soggetto positivo. Altrimenti va sanificato ogni volta, usando mascherina e guanti, con i normali disinfettanti come quelli a base alcolica (etanolo 75-89%) e di ammoni quaternari. Una igiene efficace per le mani si ottiene anche lavandole con acqua e sapone. Però bisogna frizionarle per 60 secondi».

7) Ci sono cibi particolari che deve mangiare una persona che è risultata positiva al Covid?
«Non ci sono cibi particolari da mangiare durante il periodo di malattia. Si possono mantenere le consuete abitudini alimentari, continuando a rispettare le normali indicazioni che ci ha dato il medico se ci sono già delle patologie pregresse. Ovviamente ogni soggetto reagisce in maniera diversa e quindi si regolerà sul cibo più opportuno».

8) Fino a quando un positivo deve restare in isolamento? 
«Le persone sintomatiche positive al Covid possono rientrare in comunità dopo un isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare negativo fatto dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test)».

9) Fino a quando i conviventi devono restare in quarantena?
«I contatti stretti di casi con infezione da coronavirus confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno».

10) Devono fare il tampone anche i soggetti che sono venuti a contatto con un componente della famiglia che non sia la persona positiva al Covid?
«Non è prevista quarantena né l’esecuzione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo o nel caso in cui, in base al giudizio delle autorità sanitarie, si renda opportuno uno screening di comunità».
 

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