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Scuola, cosa prevede il nuovo Dpcm. Alle superiori si entra dopo le 9 ma non da subito

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Lezioni in presenza, integrazione con la didattica a distanza, ingressi posticipati per le superiori. e comunque non prima delle 9. È quanto dispone il nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte sulla scuola. "Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza", si legge nel testo.

 

Licei e istituti pertanto sono chiamati a posticipare le lezioni "modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Allo scopo di garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure adottate è promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale", è quanto scritto nel decreto del presidente del Consiglio licenziato nella serata di ieri. 

 

In ogni caso "le misure per la scuola contenute nel Dpcm non entreranno in vigore da oggi, ma fra qualche giorno, per garantire una migliore organizzazione. Nelle prossime ore il Ministero dell’Istruzione darà indicazioni più specifiche alle scuole e alle famiglie", fa sapere il Miur. 

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