A che serve la mascherina sui bus strapieni? Storace affonda Conte: si è scordato dei trasporti
A cosa serve la mascherina se studenti e pendolari ogni mattina sono ammassati su autobus e vagoni della metropolitana? A puntare il dito contro le contraddizioni del governo di Giuseppe Conte e l'inadeguatezza delle misure anti-Covid è Francesco Storace sul sito 7Colli.
"Ok, dobbiamo indossare la mascherina sempre; poi, se saliamo su un autobus strapieno non vale il contagio? Finora ci eravamo abituati ad osservare tre regole chiave: la prima, quella igienica, lavarci spesso le mani. Ed è giusto", scrive il vicedirettore de Il Tempo. "Poi, ci hanno predicato il distanziamento sociale e se proprio non riuscivamo a stare oltre un metro almeno coprirci naso e bocca con la maschera. Adesso, il governo dice che non possiamo farne proprio a meno. Anche a dieci metri, a cento, a chissà che distanza, la mascherina diventa il nostro addobbo essenziale. Come le mutande, la canottiera, i calzini".
Mascherine sì, bavaglio no. Tutto ciò che Conte non spiega
D'accordo, ma ai trasporti chi ci pensa? "Nel decreto di Conte non c’è traccia di prudenza nel trasporto pubblico. Anzi, si è addirittura aumentata, nelle scorse settimane, la presenza sui bus all’80 per cento della capienza dalla metà a cui era stata fissata. La prodigiosa idea del ministro De Micheli non è stata quella di far aumentare le vetture a disposizione, ma semplicemente quella di stare un po' più stretti a bordo. L’avvicinamento sociale… Un’autentica sciocchezza partorita da chissà quale fervida mente espone a rischi di contagio i nostri ragazzi", si legge nell'articolo pubblicato da 7Colli.
Il Pd vuole metterci la mascherina anche dentro casa. Conte e il nuovo lockdown, il retroscena choc
"L’80% dei mezzi pubblici con licenza di 'imbarco' significa affollare oltre ogni limite comprensibile in tempi di coronavirus autobus e metropolitane e uno si chiede a che possa servire una mascherina…. Comunque si mette in pericolo la salute dei passeggeri. Se non è vero, vuol dire che sono sciocchezze le misure propagandate finora"; spiega Storace che attacca: "E’ evidente che servono nuovi mezzi e se occorre anche ricorrendo al mercato privato, che ne ha molti disponibili. Ma ridurre gli spazi è una pazzia. Che ne è, poi, della promessa di modificare, scaglionare, gli orari di ingresso e di lavoro per non affollare eccessivamente i trasporti?". Solo promesse e progetti campati in aria: "A volte sembra di assistere a discorsi lunari rispetto a regole che dovrebbero essere elementari da comprendere. Ma chi governa, ai vari livelli, è più a caccia di fuochi artificiali che di soluzioni reali. Ormai siamo ad una specie di lockdown psicologico senza alcuna concreta prospettiva di fuoriuscita dalla crisi. Siate seri, per favore".