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Rivolta ad Agrigento, i migranti danno fuoco a tutto. Meloni e Salvini: ecco il video che inchioda Conte

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I migranti sono stanchi della quarantena e danno fuoco a tutto. Il bilancio della rivolta di Agrigento parla di tre poliziotti feriti e numerosi stranieri in fuga.  L'ennesimo episodio fa sbottare i leader dell'opposizione Giorgia Meloni e Matteo Salvini che quasi in contemporanea hanno rilanciato il video delle violenze del Villaggio Mosè di Agrigento. Fratelli d'Italia e Lega puntano il dito contro il govrerno del premier Giuseppe Conte che, tra l'altro, ha appena cancellato i decreti sicurezza di Salvini

"Le immagini che non vedrai al tg. Agrigento, immigrati in centro di accoglienza con positivi Covid non vogliono rispettare la quarantena, proteste violente e sassaiole durante il giorno e poi di notte appiccano il fuoco. Alcuni riescono a fuggire, feriti anche due poliziotti. Però per il governo è tutto sotto controllo e si aboliscono i decreti sicurezza...!" scrive il leader della Lega Matteo Salvini. 

 

 

"Ad Agrigento la rivolta degli immigrati stufi della quarantena in un centro d’accoglienza, tra lanci di oggetti e incendi. Nel caos tre agenti rimasti feriti a cui auguro una pronta guarigione - ricorda la leader di FdI Giorgia Meloni - Il paradosso di un governo che da una parte annuncia di voler limitare le libertà degli italiani mentre dell’altra spalanca i porti a tutti e tollera questo e altro da chiunque arrivi nella nostra Nazione".

 

 

La rivolta nel centro di accoglienza di migranti di viale Cannatello, al Villaggio Mosè di Agrigento è avvenuta nella notte. Alcuni ospiti hanno appiccato un incendio, aggredito i poliziotti con un lancio di oggetti di ogni genere ferendone tre, prima di allontanarsi nonostante fossero in quarantena. A denunciarlo la Federazione sindacale della polizia di Stato. «Queste vicende si verificano con una frequenza allarmante, ma invece sono ormai vissute come fossero normali, e questo è inaccettabile», afferma il segretario generale della Fsp Valter Mazzetti, secondo cui «queste strutture che sono bombe ad orologeria sul piano anzitutto sanitario considerata l’emergenza coronavirus, ma anche sociale e dell’ordine e sicurezza pubblica». Si tratta di circa 65 ospiti, per lo più tunisini, che hanno lanciando contro le forze dell’ordine estintori, reti dei letti, parti di finestre mandate in frantumi, pietre e altri oggetti di ogni genere. È divampato anche un incendio dopo che i migranti hanno dato fuoco ai materassi «tentando di lanciarli addosso ai poliziotti», continua la sigla sindacale. Alcuni sono riusciti ad allontanarsi dal centro dove erano sottoposti alla quarantena. I feriti sono tre agenti del Reparto mobile di Palermo. «Praticamente ovunque, in queste strutture - conclude Mazzetti - i migranti rifiutano di rimanere in quarantena. Le rivolte e le fughe di massa sono continue, e noi non siamo numericamente in grado di affrontarle, nè abbiamo protocolli chiari in tal senso. Rischiamo sistematicamente il massacro, mentre vengono commessi reati gravissimi».

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