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Gli chiede di mettere la mascherina e l'africano la riduce così. Salvini posta le foto choc: bella integrazione

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Picchiata senza pietà con l'unica "colpa" di aver chiesto a un uomo, originario del Mali, di mettere la mascherina. Matteo Salvini pubblica sui social le foto choc della donna massacrata martedì 8 settembre a Foggia. "Un’operatrice socio-sanitaria invita un extracomunitario del Mali, senza fissa dimora, privo di permesso di soggiorno e già noto alle Forze dell'Ordine, a mettersi la mascherina, lui la massacra di botte rompendole il naso. Ma dove siamo arrivati?", scrive il leader della Lega che continua: "Un comportamento abominevole, ancora più grave perché viene da chi nel nostro Paese è ospite. Pena esemplare e tolleranza zero per chi viene a portare violenza e inciviltà in casa nostra".

 

Secondo quanto si apprende rimane in carcere il 36enne del Mali che ha aggredito e picchiato brutalmente una signora che gli aveva chiesto di indossare la mascherina nella sala di attesa della Camera del Lavoro di Foggia. Il fatto, che ha suscitato sconcerto e indignazione, risale a martedì mattina. Sul posto, in viale della Repubblica, sono intervenuti i carabinieri che avevano ricevuto alcune telefonate da parte di cittadini che chiedevano il loro intervento urgente nella sede cittadina della Cgil. Ad assistere e a bloccare l’aggressione un addetto alla sicurezza. Il 36enne è stato subito fermato. Sul posto è giunta anche un’ambulanza del 118, che, dopo le prime cure, ha trasportato la vittima all’ospedale.

 

Le testimonianza raccolte hanno permesso di ricostruire l’accaduto: la signora, un’operatrice sanitaria di 51 anni che si trovava in fila in attesa del proprio turno per sbrigare alcune incombenze, aveva chiesto alla persona che le stava immediatamente davanti, di indossare correttamente la mascherina, che teneva appesa sotto la bocca, facendo presente che, oltre che previsto dalla legge, era una doverosa forma di protezione, trovandosi tutti in un luogo affollato e chiuso.  L’inaspettata, violenta, reazione del migrante ha sconcertato e spaventato tutti i presenti: l’uomo, infatti, senza dire nulla ha colpito con un pugno in pieno volto la donna, facendola cadere a terra, per poi continuare a bersagliarle il corpo a calci, il tutto mentre la insultava urlandole ogni tipo di offesa. Solo l’intervento dell’addetto alla sicurezza dell’ufficio ha impedito che l’aggressione potesse avere conseguenze ancora più gravi, e non poca fatica ha dovuto fare per riuscire ad immobilizzare l’esagitato, fisicamente assai robusto. Nutrita la folla che, al momento di portare il fermato in caserma, si è assiepata attorno all’auto di servizio dei carabinieri, urlandogli contro tutta la rabbia per un gesto tanto vile quanto incomprensibile. 

 

Il magistrato di Turno della Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia, subito informato di quanto avvenuto e delle testimonianze acquisite, ha disposto l’arresto immediato del responsabile, che è stato portato in carcere. Lo stesso pubblico ministero, poi, nel chiedere al Tribunale di Foggia, in sede di rito direttissimo, la convalida dell’arresto, ha anche richiesto, ed ottenuto, l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del maliano, evidenziandone la pericolosità, dimostrata dalla spropositata violenza, caratterizzata dai futili motivi. Il provvedimento restrittivo, voluto dalla Procura e notificato ieri, assicurerà che l’extracomunitario, senza fissa dimora, privo di permesso di soggiorno e già noto alle Forze dell’ordine, non si sottragga alle proprie responsabilità, sia di fronte alla vittima che alla comunità. La povera signora, invece, che nelle fasi dell’aggressione, aveva avuto anche una momentanea perdita di coscienza, è stata riscontrata affetta da un trauma cranico, dalla rottura del setto nasale e da diverse ferite lacero contuse alla regione frontale, oltre che da escoriazioni multiple, e, giudicata guaribile in 30 giorni, è stata comunque trattenuta in ricovero in osservazione e per ulteriori accertamenti.  

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