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L'errore pazzesco di Speranza: "C'è il Covid", ma la nave è sbagliata

Inviato un sms ai passeggeri del traghetto Civitavecchia-Olbia. Era la tratta opposta

Francesco Storace
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La scelta era tra morire di Covid o di paura. La terza opzione mandare al diavolo il ministro della Salute e chi ha destinato a seminare terrore tra gli italiani.

Di questi tempi ci si rinfaccia la confusione tra istituzioni. Vale per la creazione delle zone rosse, come per la scuola e ovviamente anche i trasporti. Ma che al ministero della Salute si impegnassero per spaventare le persone in vacanza nessuno lo aveva finora potuto immaginare.

Il protagonista della storia che vi raccontiamo aveva deciso di trascorrere dopo Ferragosto con sua madre – una donna di 73 anni che convive con un handicap fisico causato in età giovanile dalla poliomelite – qualche giorno di vacanza in Sardegna. Prenotando una nave della Grimaldi in partenza alle 22,45 del 17 agosto da Civitavecchia per Olbia.

 

In fondo una bella meta per riposarsi qualche giorno, nel Lazio lui gestisce alcune terre per conto della mamma, che accudisce con l’amore di un figlio.

Tutto bene fino a ieri mattina. Certo le notizie in Sardegna non incoraggiano, maledetto Covid, “poverini quelli che ci sono capitati”, avranno commentato madre e figlio.

Poi, il mondo che ti crolla addosso. Un messaggino sul telefonino. Una mail dal ministero della Salute, si comincia a sudare freddo, sono le 9 del mattino di sabato. “Che vorranno?”. 

 

“Gentile Sig.ra/Sig.re – comunica il freddo comunicato di una assistente ministeriale, A.R. - La stiamo contattando dal Ministero della Salute  in seguito all'identificazione di un caso confermato di COVID-19 sul traghetto  Olbia-Civitavecchia  del  17.08  h 22.45 su cui lei era passeggera/o. Nei 14 giorni successivi alla data di esposizione (17 agosto 2020), oltre a ricordarle le classiche misure di prevenzione: lavare frequentemente le mani, tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito, le chiediamo di monitorare le sue condizioni di salute, qualora si dovessero manifestare sintomi  anche lievi (in particolare febbre, mal di gola, tosse, rinorrea/congestione nasale, difficoltà respiratoria, dolori muscolari, anosmia/ageusia/disgeusia, diarrea, astenia) telefonare immediatamente al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, e riferire la possibile esposizione che può aver avuto sul traghetto”.

 

“Che è successo?”, chiede la madre al figlio, vedendolo sbiancare. Arriva la paura, “tocca pure a noi”. E, tremando, la telefonata alla Asl territoriale. “Attenda, la richiameremo noi”. E loro ad aspettare la telefonata che non arriva mai. Poi, la ricerca del numero unico anti-Covid, eccolo: ma squilla a vuoto. L’ansia cresce. Lo sguardo verso la madre sofferente, passano i minuti e rileggi il messaggio. “Ma guarda che guaio ci doveva capitare”. E punti il telefono, ma la Asl non chiama. Ritenti con il numero anti Covid. Niente, continua a squillare a vuoto. 

Passano due interminabili ore di terrore senza sapere che cosa fare. Anche perché nell’unico contatto avuto alle 9 con la Asl gli hanno detto di restare rinchiusi fino a nuovo ordine. “E ora che facciamo?”. Arriva un suono dal cellulare. No, non è l’agenzia delle pompe funebri, ma ancora il ministero della salute. E’ sempre la stessa assistente. Sono le 11. Si fa viva per scrivere tutto in maiuscolo: “GENT.MI, MI SCUSO.... LA TRATTA INTERESSATA NON ERA CIVITAVECCHIA/OLBIA,MA OLBIA/CIVITAVECCHIA...VI PREGHIAMO DI NON PRENDERE IN CONSIDERAZIONE LA MAIL RICEVUTA..... MI SCUSO SENTITAMENTE PER IL DISGUIDO....”.

Il vaffa è d’obbligo. Ma qualche cosa va detta: nel traghetto c’erano trecento persone, neanche tante, e certamente dal ministero della Salute hanno spaventato tutti i passeggeri che si erano imbarcati il 17 agosto. E’ da chiedersi come lavorano, ministro Speranza, nei servizi che sarebbero tra i migliori al mondo come raccontate ogni giorno. Altro che “non prendere in considerazione la mail ricevuta”…

E poi: quando è stata riscontrata la positività del passeggero della nave che andava in direzione opposta? Avendo sbagliato traghetto, avete avvisato quelli che da Olbia sono invece andati a Civitavecchia? E ci sono voluti ben cinque giorni? 

Non si trattano così le persone. Il ministro Speranza farebbe bene a chiamare direttamente uno ad uno i passeggeri di quella tratta, senza affidarsi ad uno scialbo messaggio che provoca solo rabbia. Si scusi. E dica loro che non erano nel cast di scherzi a parte.
 

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