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"Zona rossa ad Alzano e Nembro". Ma il governo ignorò l'allarme degli esperti

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Il 3 marzo il comitato tecnico scientifico aveva lanciato l'allarme: serve una zona rossa per i comuni di Alzano Lombardo e Nembro. L'appello rivolto al governo è però caduto nel vuoto. E una settimana dopo scattava il lockdown totale nonostante il Cts avesse chiesto misure restrittive solo in Lombardia e undici province del centro-nord.

 

Per Alzano e Nembro, il focolaio che ha provocato un gran numero di morti e contagi nell'emergenza lombarda, il "comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue", si legge negli omissis del verbale pubblicati dall'Eco di Bergamo e anticipati, nel suo contenuto, ad aprile dal Corriere della sera.

 

Lo stralcio del verbale del Cts del 3 marzo

 "I due comuni si trovano in stretta prossimità di Bergamo e hanno una popolazione rispettivamente di 13.639 e 11.522 abitanti. Ciascuno dei due paesi ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi, con molta probabilità ascrivibili ad un’unica catena di trasmissione. Ne risulta, pertanto, che l'R0 (cioè l'indice di contagio, ndr) è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di alto rischio di ulteriore diffusione del contagio".

 

La rivelazione arriva da un omissis dei verbali su cui il governo di Giuseppe Conte ha basato la gestione dell'emergenza Covid e non fa parte di quelli pubblicati dalla Fondazione Eiunadi.

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