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Tra i morti di Beirut anche un'italiana. Nitrato di ammonio, un anno fa l'allarme inascoltato

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 C’è anche una cittadina italiana tra le vittime dell’esplosione di martedì 4 agosto a Beirut. Lo confermano fonti della Farnesina. Si tratta di una donna di 92 anni, residente nella capitale libanese.  La vittima, a quanto si apprende, si chiamava Maria Pia Livadiotti. In tutto sono una decina gli italiani feriti, tra questi il militare Unifil del nostro contingente in Libano. Intanto continua ad aggravarsi il bilancio - ancora provvisorio - delle vittime. Il ministero della Sanità, riportano le tv satellitari arabe, ha confermato che sono almeno 157 i morti e 5.000 i feriti a causa dell’esplosione che martedì ha devastato parte della capitale libanese. 

 

Una delle principali agenzie di sicurezza del Libano, la State security, aveva indagato l’anno scorso sulle scorte di nitrato di ammonio immagazzinate nel porto di Beirut e aveva riferito del pericolo costituito da quegli esplosivi al governo, alla procura e ad altre istituzioni. Lo riferisce ad Associated Press il capo del dipartimento libanese delle dogane, Badri Daher, precisando che lui e il suo predecessore avevano mandato in totale sei lettere ma non hanno mai ricevuto risposta. Daher conferma di avere personalmente mandato una lettera nel 2017 a un giudice in cui avvertiva dei "pericoli se i materiali restano dove sono, pericoli che potrebbero riguardare la sicurezza degli impiegati del porto"; riferisce che nella lettera chiedeva al giudice delle linee guida. 

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