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Nitrato e missili di Hezbollah, così il porto di Beirut è diventato una bomba

Il bilancio dell'esplosione: 70 morti e 2.700 feriti

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Scene apocalittiche arrivano da Beirut dove due tremende esplosioni hanno sconvolto il porto della capitale del Libano. Il bilancio del governo, ancora provvisorio, parla di 70 morti accertati e almeno 2.700 morti. I video delle esplosioni, che mostrano uno scoppio seguito da una deflagrazione di estrema potenza in grado di travolgere tutto con la sua onda d'urto nel raggio di chilometri, mostrano le dimensioni della catastrofe. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe esploso un deposito di fuochi artificiali ospitato su una nave ormeggiata nel porto libanese. Lo scoppio avrebbe innescato poi altre esplosioni a catena culminate con quella che ha disegnato un gigantesco fungo nel cielo che ha spinto il governatore della città, Marwan Abboud. a parlare di evento simile a quanto successo a Hiroshima e Nagasaki. 

 

Nella città è il caos. Come riportato da numerose testimonianze gli ospedali sono stracolmi e nelle strade ci sono numerose persone ferite e insanguinate. Tra i feriti, fortunatamente in modo lieve, c'è anche un militare Unifil del contingente italiano in Libano. 

 

Sulle cause non ci sono vere certezze. Secondo una prima versione le tremende esplosioni sono state causate dallo scoppio di una nave carica di fuochi artificiali. Il ministro dell’Interno libanese, Mohamed Fehmi, all’emittente Mtv Lebanon ha detto poi che la probabile causa della potente esplosione che ha sconvolto Beirut potrebbe essere stata "l’enorme quantità di nitrato di ammonio" immagazzinato nel porto della città. Le sue dichiarazioni coincidono con quanto riferito al canale libanese Al Mayadeen dal direttore generale delle dogane. Il nitrato di ammonio è un composto chimico usato come fertilizzante, ma anche per la fabbricazione di esplosivi. T

L’ipotesi che più fonti di intelligence occidentali formulano quale causa della devastante esplosione è invece l’esplosione di un magazzino di armi di Hezbollah. Secondo quanto apprende l’Adnkronos, ad esplodere quindi, secondo quanto finora comunicato ufficialmente, non sarebbe stato un deposito di fuochi di artificio o un vasto quantitativo di nitrato di ammonio, come riferito dal ministro dell’Interno libanese Mohamed Fehmi, ma un deposito di armi delle milizie sciite libanesi filo iraniane. 

 

Ma nel Paese si sollevano dubbi e si parla di attentato, come riporta il Guardian. Israele e lo stesso Hezbollah hanno negato ogni coinvolgimento. Israele e nuemerosi altri Paesi, tra cui l'Italia, hanno annunciato l'invio di aiuti. L'ipotesi dell'attentato terroristico sussiste anche alla luce delle forti tensioni nel Paese. 

 

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