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Treni pieni, stop al distanziamento sull'Alta Velocità. Scienziati in rivolta

Gaetano Mineo
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I treni ad alta velocità ora possono viaggiare al cento per cento dei posti in barba al distanziamento sociale anti-covid. Una decisione che ha fatto esprimere al Comitato tecnico scientifico del governo “molta preoccupazione”.

Sta di fatto che da ieri, Frecciargento e Frecciarossa di Trenitalia e i treni Italo possono viaggiare raggiungendo la loro capienza massima. Si sono realizzate infatti alcune condizioni poste dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri varato lo scorso 14 luglio e che aveva la durata di due settimane. Un provvedimento che poteva essere modificato, qualora ci sarebbero state variazioni significative rispetto all’andamento della curva epidemiologica, ma che, a quanto pare, non è stato toccato. E così da ieri i treni possono viaggiare a piena capacità purché in presenza di alcune condizioni: tra queste, la misurazione della temperature prima del viaggio; l'autodichiarazione dei passeggeri che certifica di non aver avuto contatti con persone contagiate dal Covid-19; l'obbligo della mascherina con la sostituzione dopo quattro ore. Una situazione che, come detto, desta “molta preoccupazione” al Comitato tecnico scientifico del governo. Fonti dello stesso organo governativo, sottolineano che la decisione di far viaggiare i treni al massimo della loro capienza è stata presa “senza aver ricevuto il parere del Comitato”.

Tuttavia, nella mattinata di giovedì scorso, sarebbe stata inviata dal ministero dei Trasporti una richiesta di valutazione del nuovo piano dei treni ad alta velocità ma in una riunione dello stesso Cts non se ne sarebbe parlato. La questione, in ogni caso, è all'ordine del giorno dell'incontro in programma giovedì prossimo. E sarà quella l'occasione per esprimere una “decisa contrarietà” alla scelta fatta, evidenziano ancora fonti del Comitato. "È sbagliato eliminare il distanziamento sociale sui treni", commenta Walter Ricciardi, contattato da Adnkronos Salute. Secondo il medico e consulente del governo, l'eliminazione delle misure "sarebbe una scelta del tutto sbagliata", dato che "proprio il distanziamento contribuisce alla sicurezza di questo mezzo di trasporto, che diventerebbe altrimenti insicuro". Di certo, da ieri i treni viaggiano al cento per cento dei posti. Intanto, un nuovo studio sul Covid-19, effettuato dagli scienziati dell'Università di Sputhampton (Regno Unito) ha esaminato la possibilità di contrarre il nuovo coronavirus in una carrozza ferroviaria, che ospita una persona infetta. Gli studiosi hanno scoperto che, nel caso in cui i passeggeri erano seduti entro 3 file (in larghezza) e 5 colonne (in lunghezza) rispetto a una persona infetta, una percentuale compresa tra lo zero e il 10 per cento ha contratto la malattia. E il rischio di contrarre il virus aumenta anche a seconda delle ore di permanenza nella carrozza. Gli scienziati, infine, hanno notato che solamente lo 0,075 per cento dei viaggiatori seduti nel posto precedentemente occupato dalla persona infetta hanno contratto la malattia.

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