Il coronavirus viaggia in pullman: nessun controllo su chi arriva dall'estero a Tiburtina
Sono i giorni delle vacanze ma anche dei rientri in Italia dall'estero, ad esempio dei tanti lavoratori stagionali pronti a partire da Bucarest per riprendere a lavorare qui. Ma se chi viaggia in aereo o treno viene sottoposto obbligatoriamente ai controlli sanitari sia in entrata sia in uscita da aeroporti e stazioni, lo stesso non accade a Tiburtina, dove ogni giorno arrivano pullman provenienti da tutta Europa.
Nell'"hub" della Capitale i test della temperatura vengono fatti solo a chi entra nella stazione dei pullman, non a chi è appena arrivato dall'estero. E potrebbe essere inefficace il provvedimento deciso dal ministro Speranza, che ha imposto la quarantena di 15 giorni per chi ha soggiornato in Romania e Bulgaria.
«Nessun controllo? Sembra assurdo, ma queste sono le indicazioni che abbiamo avuto. Non siamo autorizzati a fare altro», confida al Corriere della Sera un addetto alla sicurezza di Tiburtina. «Capisco - aggiunge - l’attenzione per chi parte, ma perché non stare attenti soprattutto a chi si presenta a Roma magari dall’estero, da Paesi dove l’epidemia è ancora molto diffusa?».
«Le prime segnalazioni sulle persone che tornavano dalla Romania e dalla Bulgaria mi sono arrivate dalle nostre regioni. Dal 3 giugno, data della fine del lockdown, siamo il primo Stato a prendere una decisione così drastica nei confronti di due Paesi membri dell’Ue. Non lo faccio a cuor leggero ma è necessario». Così il ministro della Salute Roberto Speranza a La Stampa.