Scoppia la bomba Lampedusa. Virus e migranti, la protesta clamorosa
Scoppia la bomba Lampedusa. Gli sbarchi di migranti sull'isola siciliana continuano senza che il governo intervenga. E così il sindaco della più grande delle Pelagie annuncia che se Roma non proclamerà lo stato d'emergenza "lo farò io". "È una situazione ormai ingestibile - ha detto Totò Martello - L'hotspot non è più in grado di accogliere migranti, la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull'amministrazione comunale e sui lampedusani". Nell'isola ora si trovano oltre mille migranti, dieci volte la capienza massima prevista. E il sindaco esasperato pensa di scavalcare il governo e la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese.
C'è spazio anche per alimentare la polica con l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. Secondo Martello i porti di Lampedusa non sono mai stati chiusi. Il leader della Lega risponde: "Noi difendiamo i pescatori, gli imprenditori e i lavoratori di Lampedusa stufi di un’invasione senza precedenti, che l’anno scorso avevamo fermato. Lo dicono i numeri, che non mentono: 11.334 sbarchi dall’inizio dell’anno a oggi contro i 3.508 dello stesso periodo del 2019. Almeno quelli il sindaco pro-sbarchi e pro-Carola Rackete li vuole leggere? Se ora dice di voler dichiarare lo stato d’emergenza piange lacrime di coccodrillo".