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Gli studenti stranieri scelgono le università italiane. Nonostante il Covid

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Italia significa studio e preparazione, anche in presenza di una pandemia come quella di Covid-19. Il numero di studenti stranieri che hanno scelto le università italiane per conseguire un titolo o, in altri casi, per trascorrere nel nostro paese solo una parte del percorso formativo, sembra non aver risentito dell'emergenza pandemica in Italia, spesso indicata come il paese più colpito d'Europa.

A rilevare questi dati è uno studio elaborato da Cimea (Centro Informazioni Mobilità Equivalenze Accademiche) in collaborazione con l’Università Europea di Roma. Dalla ricerca emerge che, se da una parte le preimmatricolazioni a corsi di laurea triennale e a master di perfezionamento hanno subito un calo rispetto all'anno accademico 2019-20, il numero è in crescita se si guarda ai corsi di laurea magistrale. Per questo livello di formazione, infatti, le istituzioni accademiche consultate per lo studio - 20 in tutto - riferiscono di 16.117 domande rispetto alle 13.969 dell'anno precedente. Occorre considerare, inoltre, che i dati raccolti non sono da considerarsi definitivi per tutte le università, poiché in alcune la finestra temporale per l’accettazione delle candidature degli studenti internazionali è ancora aperta. Si tratta, quindi, di un dato approssimato per difetto.

Risultano particolarmente interessanti le informazioni che riguardano la provenienza degli studenti universitari stranieri che decidono di conseguire un titolo di studio in Italia. L’analisi sul numero complessivo di domande di pre-immatricolazione per paese di provenienza mostra che il flusso di candidature per il 2019-20 proviene principalmente da India, Pakistan e Iran. Rispetto alle variazioni registrate nel 2020-21, si evidenzia che il numero di candidature provenienti da questi tre paesi è in aumento rispetto all’anno accademico precedente, in particolare per quanto riguarda India e Iran.

Per quanto concerne gli studenti in mobilità strutturata, come quelli inseriti in programmi "Erasmus" o dello stesso tipo, il 90 per cento delle istituzioni accademiche interpellate ha segnalato un calo nelle richieste da parte di studenti stranieri. Anche per gli studenti inseriti in programmi di mobilità strutturata, però, si conferma il dato positivo per quello che riguarda le lauree magistrali. "E' rilevante - si legge nel rapporto - che il numero di studenti che intende partecipare a programmi di mobilità per i corsi di studio di laurea magistrale è in crescita. Si registra, infatti, la ricezione di 790 candidature nel 2020/21 a fronte delle 606 nel 2019/20". Questo dato "sembra suggerire che per i corsi in cui è previsto un livello di specializzazione maggiore gli studenti continuino a voler investire sulla mobilità puntando a standard più elevati". A differenza di quanto emerge dai dati sugli studenti stranieri che vengono in Italia per seguire interi corsi di laurea o master, nei progetti di mobilità strutturata il dato geografico conferma trend ormai solidi. Chi raggiunge l'Italia per progetti come Erasmus viene principalmente da paesi europei come Spagna, Francia, Germania, Portogallo e Polonia.

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