
Così la psicosetta di Novara rendeva donne e bambine schiave del sesso

Dopo due anni di indagini è stata finalmente sgominata una psicosetta dove gli aguzzini oltre a perpetrare reati sessuali -anche su minori- sono stati accusati di ridurre i loro ‘adepti’ in schiavitù.
Il blitz della squadra mobile di Novara e del servizio centrale operativo (coordinate dalla direzione distrettuale antimafia della provincia di Torino), è scattato la scorsa notte. L’operazione ‘Dionisio’ così è stata denominata l’azione delle forze dell’ordine, ha portato ad un totale di ventuno perquisizioni (tra locali e sequestri), nelle province di Milano, Novara, Genova e Pavia ha così portato alla luce questa psicosetta con base operativa nella provincia di Novara. Un vero dispiegamento di forze che ha visto la partecipazione del personale delle squadre mobili di Torino,Milano, Genova, Pavia, Alessandria, Asti, Biella, Vercelli, Verbania e Aosta.

Video su questo argomento
Scoperta psicosetta a Novara che riduceva in schiavitù donne e bambine
Gli adepti, i prescelti erano per la maggior parte di sesso femminile a cui capo faceva un uomo di settantasette anni che si faceva chiamare il “Dottore”. A loro carico reati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù oltre a gravi reati sessuali dove le vittime erano persino minori.
Solo grazie al coraggio e alla confessione di una ragazzina-ennesima vittima degli aguzzini che fra di loro ‘amavano’ chiamarsi ‘Bestie’ - le intense indagini hanno portato allo smantellamento definitivo di questa ‘setta di schiavi’.
Ad essere circuite per lo più bambine e adolescenti con storie e pratiche magiche. Dalle indagini si parla persino di pratiche sessuali particolarmente estreme ai danni di queste giovani e ignare vittime.
Dai blog

Michele Bravi fa il regista: "Sul set Lino Banfi è diventato mio nonno"


Francesco Gabbani: «Nelle nuove canzoni la mia svolta interiore»


Il futuro di Amedeo Minghi: "Una commedia musicale in romanesco"
