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Benetton incassa 800 milioni ma è "prostrato dal dolore". E attacca Conte

Scongiurata la revoca della concessione delle autostrade l'imprenditore si lamenta con Repubblica: volevano l'esproprio

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Ha scongiurato la revoca della concessione per le autostrade nonostante la tragedia del Ponte Morandi e in più ha incassato 805 milioni di euro in seguito al boom in Borsa di Atlantia grazie alle scelte del governo su Aspi. Ma Luciano Benetton è "prostrato da una gravissima sofferenza personale" per la "demonizzazione" e "l'accanimento personale" con la sua famiglia. Così si sfoga l'imprenditore 85enne con chi gli sta vicino, riporta con grande evidenza Repubblica

 

Il re dei maglioncini, insieme alla sorella Giuliana e ai fratelli morti due anni fa Gilberto e Carlo, ieri usava una metafora che dice tutto del personaggio:  "Ci stanno trattando peggio di una cameriera", scrive il giornale diretto da Molinari. "Non mi sorprendono gli interessati attacchi politici di persone senza qualità. Mi indigna la sistematica opera di demonizzazione del nome della nostra famiglia, promossa dai vertici dello Stato. Mai mi sarei aspettato certi termini e certi toni pubblici dal premier Conte e da alcuni suoi ministri", è l'attacco frontale nonostante il pericolo scampato della revoca e il mega-incasso dopo il positivo in Borsa.

Il premier Giuseppe Conte e il suo governo "volevano l'esproprio fin da subito". Ma ora Benetton è preoccupato "per le conseguenze umane" di "un accanimento istituzionale che i protagonisti della vita pubblica dovrebbero al contrario moderare". Le parole dell'imprenditore, riportate per filo e per segno in un lunghissimo articolo, prendono di mira proprio Conte, nonostante il regalone. Parla come un "Di Battista qualsiasi", sbotta Luciano Benetton, prostratissimo. 

 

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