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Scatta l'allarme bomba ma è solo un nido di calabroni

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L'allarme è scattato ieri sera. Si è pensato subito a un pacco bomba ma in verità si trattava di ben altro.

La serata a Borgo San Paolo a Torino è stata movimentata a causa di un allarme bomba seguito al rinvenimento di un pacco sospetto davanti all’ingresso della sede di Aliud Torino, organizzazione giovanile vicina a Fratelli d’Italia, composta dagli aderenti al Fuan - Azione Universitaria e ad Azione Studentesca. Il pacco è stato posizionato nella prima serata del 7 luglio, proprio in seguito al lancio della conferenza di Aliud, prevista per il 18 luglio, in ricordo di Sergio Ramelli, studente del Fronte della Gioventù assassinato da un commando di Avanguardia Operaia.

Le immagini delle telecamere di zona hanno ripreso un individuo che, alle 20.40, giunto sul posto a bordo di un furgone, posizionava il pacco davanti alla serranda chiusa della sede e si allontanava velocemente. Già il 30 maggio un banchetto di Aliud in pieno centro a Torino è stato circondato dagli aderenti dei centri sociali; il 25 febbraio scorso, invece, un volantino anonimo affisso di notte minacciava di "bruciare vivi con le proprie famiglie" gli aderenti ad Aliud; ancora lo scorso 12 novembre due aderenti di Aliud sono stati raggiunti da un agguato sotto casa da alcuni appartenenti ai centri sociali.

In seguito all’intervento del Reparto Artificieri della Polizia di Stato, il pacco è risultato contenere un nido di calabroni. Non è chiaro se l’intento fosse quello di intimidire, causando un allarme bomba, o di colpire il malcapitato che avesse aperto il pacco. «È evidente che a Torino qualcuno stia cercando di alzare la tensione ed innescare uno scontro ideologico. - dichiara Enrico Forzese, Fratelli d’Italia - Se pensano di intimidirci o fermare le nostre azioni nei quartieri si sbagliano di grosso: con le loro azioni vigliacche non fanno altro che spronarci ad andare avanti».

«Non è la prima volta che siamo oggetto di minacce, aggressioni e intimidazioni - continua Forzese - tutte seguite dal silenzio colpevole della giunta comunale, troppo impegnata a disegnare nuove ciclabili per porre un freno alla deriva terroristica dei centri sociali a Torino. È ora che l’Appendino e tutti i partiti prendano pubblicamente posizione: non possiamo aspettare che dalle parole si passi ai fatti e che le minacce si concretizzino.» «Giorno per giorno, in ogni scuola, università, piazza e mercato continueremo a difendere il nostro diritto ad esistere, a proporre un’alternativa al Sistema Torino, tanto caro ai centri sociali, che protegge e tutela. - conclude Forzese - Evidentemente qualcuno si è sentito toccato dal grande successo delle nostre ultime iniziative nei mercati e nel quartiere, ma non deve temere: continueremo ad andare avanti e ad essere presenti in tutta la Città!»

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