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Bonus vacanze, l'appello degli albergatori: hanno dimenticato il turismo

Massimiliano Lenzi
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Il turismo, settore chiave dell’economia italiana, è tra i più colpiti dalla crisi economica in questi tempi di coronavirus. «Il Tempo» ha intervistato Guido Polito, amministratore delegato del gruppo Baglioni Hotels, che a luglio riaprirà i suoi alberghi, a Punta Ala, a Venezia e a Roma, seppur in date diverse. Un imprenditore che al governo Conte manda a dire, con schiettezza, ciò che non va nelle misure adottate sino ad oggi dal’Esecutivo.

In queste ore sono usciti i dati sul calo drammatico delle presenze turistiche in Italia, con il crollo degli incassi del settore e delle presenze nel nostro Paese. Cosa dovrebbe fare il Governo per evitare il default di un comparto che vale il 13% del Pil italiano?
«È fondamentale dare la possibilità alle strutture alberghiere di rilanciarsi non solo nel 2020, anno ormai compromesso, ma negli anni futuri. Per fare ciò sarebbe fondamentale avere degli incentivi a fondo perduto da poter utilizzare per attività di comunicazione che ci permettano di guadagnare competitività rispetto ad altri paesi. Inoltre si dovrebbe agire in modo strutturato sull’abbattimento del costo del personale arrivato a livelli non più sopportabili per un settore in cui tale costo rappresenta l’onere gestionale più importante».

Secondo lei il calo dell’Iva per poco tempo serve o no? 
«Non credo sia la soluzione giusta».

Sarebbe meglio una tregua fiscale fino a gennaio 2021 e una riduzione dell’Irpef per il futuro? 
«Nel nostro settore sarebbe fondamentale l’eliminazione dell’Irap in quanto su questa imposta non si deducono né il costo del personale, che per noi rappresenta il costo più importante, né gli interessi passivi che ovviamente aumenteranno in modo importante visto l’incremento del debito a seguito della crisi e del decreto Liquidità».

Il Bonus vacanze servirà a qualcosa? 
«Solo demagogia, le famiglie a cui si rivolge credo abbiano problemi più importanti della scelta di una vacanza ed inoltre il bonus deve essere anticipato dall’albergatore creando un ulteriore problema di cassa».

La guerra al contante potrà danneggiare ulteriormente un settore, come quello alberghiero, già provato dalla crisi di questi mesi? 
«Danneggerà solo chi fino a oggi ha lavorato in nero danneggiando l’intero comparto, quindi sono contento che questi operatori scorretti subiscano un danno».

Per il calo occupazionale degli stagionali cosa occorrerebbe fare? 
«Non credo ci siano soluzioni applicabili in quanto il calo occupazionale è direttamente collegato alla mancanza di occupazione nelle strutture alberghiere ed a mio avviso questa estate è ormai compromessa».

Nonostante tutto voi riaprite i vostri alberghi, perché? 
«Riteniamo fondamentale riaprire per dare un segnale forte, far capire che non ci arrendiamo davanti alle difficoltà e le riaperture durante luglio saranno anche in città come Venezia (riapriremo il 10 luglio) o come Roma (riapriremo il 16 luglio), dove forse il turismo non sarà ancora presente nei mesi estivi. Ma riaprire servirà, per dare fiducia ai nostri partner B2B e ai clienti che Baglioni Hotels sarà pronta a ricevere nei prossimi mesi quando, speriamo, il turismo - anche quello straniero - ripartirà».

E nei posti di mare che farete? 
«Dal 3 luglio riapriremo il nostro hotel a Punta Ala».

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